Regia di Carlo Di Palma vedi scheda film
Dopo anni passati a dirigere la fotografia di film come Kapò, Divorzio all'italiana, L'armata Brancaleone, Il deserto rosso e Blow-up, Carlo Di Palma passa alla regia per portare sul grande schermo un romanzo di Dacia Maraini, Memorie di una ladra, docu-drama che parte dagli anni del fascismo e arriva alla fine degli anni sessanta. Protagonista ne è la Teresa del titolo, incarnata da Monica Vitti, a lungo compagna nella vita del regista/direttore della fotografia e protagonista di tutti i suoi film (gli altri due sono Qui comincia l'avventura e Mimì Bluette). L'attrice romana interpreta una ragazza sfortunatissima, figlia di un padre manesco, innamorata sempre dell'uomo sbagliato, rimbalzata da un carcere all'altro e poi anche al manicomio sempre per il vizio del furto, impossibilitata fino all'ultimo a ricongiungersi con il figlio. Sembra un melodramma senza consolazione, e in parte effettivamente è così, ma ha il tocco leggero della commedia questo film lavorato su un canovaccio esilissimo (per l'occasione, Kezich ha usato l'aggettivo "stentatissimo") ma impreziosito dalla prova indimenticabile e intensissima di Monica Vitti.
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