Regia di Dino Risi vedi scheda film
Risi, passati i settanta, non ha ancora perso la voglia di descrivere manie, tic e abitudini dell'italiano medio; qui si rivolge alla provincia romagnola, descrivendo un brutale scenario contadino e arretrato culturalmente in cui l'ignoranza primitiva degli abitanti si riflette nelle loro bestiali scelte di vita e discutibili usanze. Non dimentichiamo comunque che si tratta di un classico prodotto dei decerebrati, edonisti, spacconi anni '80, incapaci di darsi un contegno o una misura. A livello attoriale la Grandi è la giusta compagna di Barbareschi; almeno Risi non indugia sulle tettone e le coscione, relegando la volgarità soltanto all'ambito verbale. Lieto fine e sospiro di sollievo: il film è finito.
Teresa rimane vedova ed eredita la montagna di debiti del marito camionista. Il creditore le propone un matrimonio come saldo definitivo, ma lei rifiuta e si getta nel lavoro, macinando km lungo l'Italia con il tir. Conosce così Gino, collega grezzo e brutale quanto lei, con il quale deflagra la passione fisica.
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