Regia di Karin Proia vedi scheda film
Due bambini - fratello e sorella - vogliono tanto andare in gita a Roma. Ma i genitori sono troppo presi dal lavoro e non hanno mai tempo.
Bella sorpresa questo piccolo film, perché è bello, e perché è diverso da tanti prodotti oggi in circolazione. Dirò subito qual è secondo me un difetto, del quale ho tenuto conto nell'assegnare le stellette: l'inizio è da fiction di Raiuno (o Canale 5). La recitazione e la regia sono infatti quelle (il mal da fiction dev'essere un morbo che si attacca senza che le vittime se ne rendano conto). Ma subito dopo il film cambia, e diventa cinema interessante. Anzi, ho apprezzato un crescendo di situazioni e di personaggi di contorno originali e verosimili, che sembrano quelli della vita reale. I bambini recitano bene e non sono mai zuccherosi; gli adulti se ne stanno un attimino in disparte, ma pure partecipano fattivamente al film. Segnalo i cameo di Claudia Cardinale e Philippe Leroy, che hanno anche l'umiltà di non atteggiarsi a divi, e danno vita a due personaggi con tutto il loro spessore, nonostante il poco tempo in cui compaiono in scena.
La visione di Roma riesce a mostrare la bellezza dei suoi monumenti e della sua storia, però in modo per nulla cartolinesco a da azienda di promozione turistica; la città eterna viene mostrata quasi in sordina, senza alcuna esaltazione, ma pure in modo da farci venire la voglia di andarci. La regista riesce anche nella difficile impresa di comunicare emozioni e sentimenti; la sua pellicola ha infatti accenti lirici, pur restando semplice e senza pretese.
E' un film che getta una boccata d'aria fresca nel cinema italiano, e che è stato presentato con successo in alcuni festival all'estero. Tuttavia nel nostro paese è passato inosservato. Si potrebbe dire perché il pubblico non ha gradito; io invece penso perché ha avuto una distribuzione volutamente molto limitata, forse voluta da chi vuole pilotare i gusti del pubblico in generi lontano da questo. E ci riesce. Ad altro non riesco a pensare.
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