Regia di Giulio Petroni vedi scheda film
Un grandissimo spaghetti-western che nulla ha da invidiare ai prodotti l'oltreoceano. Tecnicamente ineccepibile, merita davvero.
Con sceneggiatura e soggetto di Della Mea e - soprattutto - Franco Solinas, Tomas Milian, Orson Welles e un efficace John Steiner come protagonisti, colonna sonora di Ennio Morricone e una fotografia davvero suggestiva, era difficile non realizzare un grande spaghetti-western e così è stato. L'unica pecca, a mio avviso, è la voce di Milian che spulciando su Wikipedia scopro non essere doppiato. Altra curiosità che mi era sconosciuta, Milian adorava Welles (chi non lo avrebbe fatto?) ma ricevette una brutta botta sul set quando lo stesso Welles manifestò un'ingiustificata e ben poco edificante ostilità di stampo razzista verso Milian, da lui definito "cubano di merda" e fatto oggetto di comportamenti deplorevoli e gratuiti. Sicuramente il personaggio di Milian ne esce vincitore sia sul set che fuori.
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