Regia di Paul Vecchiali vedi scheda film
Naturalmente c'è Dostoevskij, che non è poco, ma ugualmente il film di Vecchiali attesta una volta di più che semplicità di mezzi e ricchezza di risultati non sono antitetici. I due attori in scena sono chiamati a una immediatezza di espressione che dissipa ogni artificio attorale e li lascia nudi emissari, medium dei personaggi. Il direttore della fotografia Philippe Bottiglione con mezzi leggeri riesce a rendere magicamente mutevole la scena unica, nitida e astratta nel quale si svolge l'intera vicenda. Questo film iperconsapevole di Vecchiali risulterà per molti provante a causa dell''estrema rarefazione della messa in scena ma è grazie ad essa che la dolente malincolia esistenziale del testo può emergere con purezza.
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