Regia di Syllas Tzoumerkas vedi scheda film
Maria ama il marito, marinaio macho dalla sessualità fluida, non sopporta le sue lontananze, non crede del tutto all’invalidità della madre, ha con la sorella un rapporto conflittuale, ama i figli ma ogni tanto lancia loro occhiatacce in macchina che neanche Medea... Nel frattempo la radio definisce la bancarotta della Grecia un’epidemia e qualcuno offre alla donna dei soldi per incendiare la macchia di un terreno di famiglia, non lontano da Atene. Per proseguire la metafora, molta carne al fuoco. A Blast (“un’esplosione”) conferma l’energia deflagrante del titolo: una storia potente, vissuta in modo viscerale e carnale dai protagonisti, in particolare da lei, Maria (Aggeliki Papoulia), antieroina tragica di questi tempi devastati e vili. Ci sono le code agli sportelli, i cartelloni pubblicitari spogli, i relitti industriali, gli uomini e le donne sempre più distrutti dalla crisi. Purtroppo il regista Syllas Tzoumerkas (alla sua opera seconda dopo Terra madre, del 2010) sceglie per raccontare la sua storia un montaggio a singhiozzo dove i flashback non sembrano tali (ma sogni, illusioni, desideri, o forse flashforward) e dove sta allo spettatore trovare il giusto tempo del racconto, rischiando però di raffreddare una narrazione potenzialmente “calda”. Presentato in Concorso al Festival del film di Locarno nel 2014, A Blast è per ironia della sorte coprodotto dai tedeschi.
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