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Byleth: Il demone dell'incesto

Regia di Leopoldo Savona vedi scheda film

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La recensione su Byleth: Il demone dell'incesto

di mm40
2 stelle
Il nobile Lionello torna nel paese natìo, dove ritrova Barbara, la sorella lasciata tanti anni prima. Fra i due c'è una scintilla morbosa ancora viva, ma la ragazza è ora sposata con Giordano. Nel contempo, in paese si scatena una scia di omicidi sospetti; Giordano percepisce la presenza di un essere oscuro dietro tutto ciò.
 

Horror con poco sangue, thriller dalla scarsa tensione, Byleth: il demone dell'incesto va più che altrove inserito nella categoria degli erotici, che d'altronde tanto funzionava in quel periodo. All'interno della trama, abbastanza esigua di per sè e priva di grandi colpi di scena, vengono ripetutamente inserite scene di accoppiamenti e di nudi femminili non sempre essenziali (eufemismo); la sceneggiatura firmata dallo stesso regista e da Norbert Blake (chiunque egli sia) non va da nessuna parte e questa è la pecca principale dell'opera, che in effetti ottenne una distribuzione piuttosto ritardata (e, si sostiene, incoraggiata dall'uscita e dal relativo successo de L'esorcista di William Friedkin, 1973). Mark Damon, Claudia Gravy e Aldo Bufi Landi sono i tre interpreti centrali: sufficienti per gli obiettivi del lavoro, ma certo non esaltanti di per sè; il resto del cast è comunque decisamente anonimo. Savona, dopo un apprendistato registico durato all'incirca un decennio, trovò la sua strada nello spaghetti western nella seconda metà dei Sessanta; proprio da qui proveniva quando si mise a girare questo Byleth: tutt'altre atmosfere e tutt'altro argomento, ma per lo meno la resa estetica del lavoro può dirsi accettabile. 2,5/10.

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