Regia di Leopoldo Savona vedi scheda film
Uno degli ultimi gotici italiani diretto con classe da un professionista del western, qui occasionalmente in trasferta nell'erotico a sfondo horror. Girato in doppia versione, con inserti di nudo più spinti per il mercato tedesco.
Dopo una lunga assenza, Lionello (Mark Damon) torna dalla sorella Barbara (Claudia Gravy) con la quale sin dall'infanzia coltiva un rapporto incestuoso. Con sorpresa, però, scopre che Barbara si è sposata con Giordano (Aldo Bufi Landi) lasciandolo così in uno stato di forte delusione. Nel frattempo, nei paraggi prima la prostituta Dolores, quindi una inserviente, vengono trovate massacrate dalla stessa mano che manovra un coltello a tre lame. Alla lista si aggiunge poi anche Floriana (Silvana Pompili), invitata dal cugino Giordano nella speranza che tra lei e Lionello potesse instaurarsi una relazione sentimentale.
"È inutile continuare a fingere: un amore come il nostro merita di essere vissuto. Nessuna legge può impedircelo." (Lionello si rivolge alla sorella Barbara)
Gotico poco noto e molto sfortunato, realizzato in parte fuori tempo quando inziava la moda del giallo italiano. Nonostante il budget sia ridotto al minimo, il film di Savona ha dalla sua un'attenta costruzione della dinamica incesto/amore/possessione, rappresentata in maniera piuttosto convincente grazie ai discreti interpreti, tra i quali si fa notare il "loser" Mark Damon, qui sorta di medium dell'azione diabolica. La musica ha un suo fascino, come pure la regia, sempre attenta a mantenere in costante sospensione la credulità narrativa. Girato in due versioni, con inserti di nudo più spinti (per l'epoca) che sono stati collocati nella edizione tedesca, Byleth pur essendo in certi momenti piuttosto ripetitivo e privo di ritmo, può contare anche sulla curata fotografia e su una sonorizzazione che valorizza certi interessanti momenti. Da segnalare che Renzo Montagnani offre la voce ad Aldo Bufi Landi, doppiando cioè il personaggio di Giordano. Pur essendo lontano dalla perfezione di certi gotici precedenti (ovviamente attribuibili a Bava, Freda, Margheriti e Massimo Pupillo) Byleth non merita di essere sminuito al livello di un prodotto di basso profilo, per le motivazioni (perlomeno tecniche) precedentemente esposte.
Coòrti infernali - citazione dal film
"Gli studiosi di demonologia sostengono che i dèmoni sono legìoni e legìoni. Certo contarli non è facile, così come non è facile conoscere i nomi di tutti. Di molti dèmoni, però, si conosce il nome... e di loro si sa molto: le loro caratteristiche, le loro consuetudini, e le loro malèfiche attitudini. Ci sono dèmoni famosi, da Lucifero a Belial, a Belfagor, a Behemoth, ad Astaroth... a Byleth: il démone dal viso d'Angelo e dagli occhi profondi come quelli delle danzàtrici sacre. Ecco: di Byleth si sa che appare agli indemoniati su un cavallo bianco... e quando appare, la terra trema sotto il fragore degli zoccoli. Si sentono dei tamburi che rullàno in lontananza, come in presagio di una catastrofe imminente. Byleth è il dèmone omicida per eccellenza: uccide con un pugnale diabolico a tre lame; e le tre lame rappresentano una sanguinosa profanazione del concetto della Santissima Trinità."
"Diavolo. Responsabile di tutte le nostre pene e padrone di tutte le cose belle e allettanti di questo mondo. È stato creato dall’Onnipotente, ma è stato condotto sulla terra da una donna." (Ambrose Bierce)
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta