Regia di John Farrow vedi scheda film
L'ossessione per l'orologio a volte può fare brutti scherzi.Non so se questo film è da connotare come poliziesco come thriller o come noir perchè racchiude vari elementi ascrivibili a tutti e tre i generi.La storia è quella di un editore tirannico di giornali con una vera e propria ossessione per gli orologi che uccide la propria amante e incarica il direttore di una sua rivista di criminologia di trovare il colpevole.Semplice?Assolutamente no...Perchè l'editore non sa che la sua amante conosceva l'altro e il direttore della rivista non sa chi l'ha uccisa ma sa benissimo che tutte le testimonianze porterebbero a lui,visto che ci ha trascorso una serata insieme facendosi notare da diverse persone(lo stesso espediente,dei testimoni che riconoscerebbero un innocente, è stato ripreso da Corneau nello splendido Police Python 357 di una trentina d'anni dopo).La seconda parte del film se possibile è ancora più ansiogena perchè si viene a sapere che il presunto assassino è nell'edificio e cominciano a identificare tutti i presenti,quindi il direttore del giornale ha ancora meno tempo per risolvere lo spinosissimo caso.Il tutto quasi in tempo reale con una suspense che aumenta minuto dopo minuto fino a toccare il culmine nel finale.E'un notevolissimo esercizio di stile con un Laughton nella parte del luciferino editore che domina dall'alto della sua classe.Ha dei baffi inguardabili,vestiti che non nascondono l'opulenza delle sue forme anzi l'accentuano, ma il suo personaggio risalta su tutti con la sua maniacalità ossessiva per orologi e orari che quasi cozza con il gesto estremo che compie ai danni dell'amante.Ma da brava intelligenza superiore cerca di girare tutto a proprio favore con diabolica determinazione.Un personaggio a tutto tondo che muove gli altri come un burattinaio.Esemplare la scena in cui nasconde il viso tra le mani come a far trasparire chissà quale emozione e in realtà scruta gli altri guardando di nascosto.La figura di Milland è più anodina nonostante lui si impegni parecchio ma succede sempre così:i cattivi sono sempre più interessanti dei buoni....
bravo ma evapora di fronte a Laughton
il diavolo in doppiopetto,probabilmente
abbastanza di contorno...
regia notevolissima,un esercizio di stile di ottima fattura
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