Lettonia, anni Venti. Anna, una giovane donna bella e colta, si innamora di un avventuroso imprenditore di trent'anni più grande di lei. Con il matrimonio, però, arriva la gelosia e l'uomo decide di nascondere Anna nella foresta, dove lei crescerà i suoi otto figli e, forte come una roccia, affronterà le difficoltà legate alle invasioni sovietiche e naziste. Anni dopo, Signe, una giovane artista che soffre di depressione, chiede a suo padre di raccontarle come è morta sua nonna Anna. Di fronte alle evasive risposte, decide allora di mettersi sulle tracce della genitrice, sospettando che si sia suicidata come conseguenza dei suoi segni di squilibrio mentale.
È meglio buttarle via, quelle pietre che sono rimaste in tasca. O forse no: sono un lascito di morte, ma hanno anche il pregio di un cimelio di famiglia. Un valore affettivo e morale. Un monito che è anche un marchio di fabbrica, la bruciante impronta di un’appartenenza. Signe vuole ricordare bene da dove proviene. Intende riscrivere la sua storia di “pazzia… leggi tutto
È meglio buttarle via, quelle pietre che sono rimaste in tasca. O forse no: sono un lascito di morte, ma hanno anche il pregio di un cimelio di famiglia. Un valore affettivo e morale. Un monito che è anche un marchio di fabbrica, la bruciante impronta di un’appartenenza. Signe vuole ricordare bene da dove proviene. Intende riscrivere la sua storia di “pazzia…
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