Regia di Stelvio Massi vedi scheda film
L'uscita posticipata di oltre un anno inganna sulla reale natura (cronologicamente parlando) di questa pellicola, che è a tutti gli effetti l'opera prima di Stelvio Massi, passato dietro la macchina da presa dopo un decennio di apprezzabile carriera in qualità di direttore della fotografia. Sceneggiatura di "Roda-Gariazzo-Levi" (dai titoli di coda: sembra una canzone sanremese), fra i quali presumibilmente Gariazzo è il Mario mestierante del cinema di genere anni Settanta/Ottanta; per gli altri due è difficile risalire a qualcosa di più. Massi imbastisce questa pellicola con toni da poliziottesco (che sarà in effetti il suo futuro) ed echi pasoliniani nella scelta dell'ambientazione, fra prostituzione e degrado nelle periferie della capitale; a rafforzare quest'ultima convinzione, ecco la comparsa in scena di Franco Citti. Oltre a lui nel cast troviamo Leonard Mann, Angelo Infanti, Umberto D'Orsi e Sophia Kammara nella parte di Maddalena: a parte l'ultima, quasi esordiente, sono tutti interpreti di buon valore; ma anche sul versante tecnico i collaboratori sono all'altezza della situazione (in verità non altissima): Sergio Rubini per la fotografia e Nico Fidenco per la colonna sonora. L'idea di base (reinterpretare in chiave moderna la vicenda Gesù-Maddalena, con Giuda terzo elemento del 'triangolo') non era neppure malvagia; il risultato è però davvero poco vivace e sorprendente. 3/10.
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