Regia di Laura Halilovic vedi scheda film
Gioia Tracovic è un'adolescente bosniaca di etnia rom che vive con la famiglia in una casa popolare della periferia torinese. Il padre Armando, secondo la tradizione, vorrebbe avviarla al matrimonio, ma la ragazza, affascinata dal mondo del cinema, coltiva per il proprio futuro ben altri sogni.
Gli affreschi gitani di Kusturica sono parecchio lontani da questa simpatica e colorata commediola romantica (ma forse sarebbe più che altro da catalogare come film per ragazzi), che palesa qualche vaga somiglianza con il filone anglo-pakistano di Sognando Beckam e East Is East. La pellicola affronta con apprezzabile leggerezza le inevitabili questioni riguardanti le difficoltà di integrazione della comunità rom e il suo problematico rapporto con noi gagè, ma proprio la sua levità finisce per trasformarsi nel suo principale limite e alla fine tutto resta in superficie, con un piacevole e un po' inconsistente retrogusto di favoletta. Apprezzabile, comunque, il tentativo di raccontare il mondo rom senza indugiare troppo nei soliti stereotipi.
Cast ben assortito, anche se la graziosa protagonista appare alquanto impacciata. Molto brava Dijana Pavlovic nel ruolo della madre e divertente Antun Blazevic in quello del padre. Coinvolti nel progetto anche Marco Bocci, Giuseppe Gandini e Lorenza Indovina.
Da proiettare nelle scuole (medie, al massimo) per provare a vincere qualche precoce razzismo, ma nell'insieme il filmetto è poca cosa: 5/10.
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