Regia di Tommy Wiseau vedi scheda film
Johnny ama follemente Lisa, ma Lisa lo tradisce col suo migliore amico. Johnny li scopre e si suicida.
The room è la definitiva, incontrovertibile dimostrazione che il cinema è un'Arte con la maiuscola (per chi mai avesse avuto dubbi, si intende). Che non ci si può improvvisare sceneggiatori, produttori, attori, nè tantomeno registi senza disporre quantomeno di un'infarinatura, di qualche base tecnica. L'enigmatico semisconosciuto Tommy Wiseau, immigrato dell'est Europa dalla pronuncia inglese discutibile e dallo sguardo impenetrabile (altro su di lui non si sa), ha profuso tutto il suo impegno - soprattutto economico, visto che si parla di un budget milionario qui - per spiegare questo teorema oltre ogni possibile dubbio: il risultato è questo The room, una pellicola che lascia perennemente lo spettatore sospeso fra il "Ma perchè?" e l'"Oh, no!". Sarebbe impensabile mettersi a elencare tutto ciò che non va in questo film: molto più semplice dire ciò che funziona, e cioè niente. Una sommaria lista delle problematiche più grossolane parlerebbe degli interpreti che, evidentemente privati di una reale direzione sul set, sono allo sbando; dei raccordi fra le scene, che semplicemente non ci sono, rendendo impossibile la fruizione della trama al pubblico; dell'illuminazione fasulla, della scenografia paratelevisiva, della scelta delle location (sostanzialmente tre, di cui una con un insistito e fastidioso chroma key) imbarazzante: ma più di qualsiasi altra cosa colpisce l'agghiacciante mancanza di idee della trama, nell'arruffata sceneggiatura dello stesso Wiseau, che è anche protagonista insieme all'amico Greg Sestero, monoespressivo e dalla pettinatura così perfettina da sembrare una parrucca, e a Juliette Danielle, una specie di clone di Britney Spears ibridato con Courtney Love. Flop totale in sala, il film è assurto negli anni allo status di cult proprio grazie a questa sua clamorosa assenza di grazia, fino a spingere James Franco a girare nel 2017 The disaster artist, ispirato alla realizzazione di The room. Il voto fa media fra l'1/10 dell'effettiva inconsistenza del lavoro e il 7/10 dell'involontaria aura esilarante che lo permea. 4/10.
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