Regia di David Lean vedi scheda film
Tra i film dell'immenso Lean è forse quello che più invecchia e al contempo resiste al (suo) tempo. La regia è perfetta, discreta e galante, impercettibile eppure esaltante. I dettagli del regista consolano, raccordano. La Hepburn è magnifica creatura, insuperabile nel caratterizzare un personaggio romantico per niente simpatico e quasi respingente, irritante. Brazzi inusuale e fatuo in una Venezia anni 50 in cui tutti, dai bambini di strada ai commessi, parlano un inglese perfetto nella versione originale (poi nel doppiaggio come succede spesso, ci si inventa battute alternative per compensare i pochissimi scambi tra le due lingue). Uno dei pochissimi film di Lean a cui mi sento di dare 8, e non 10 o 9 come ai suoi eterni capolavori, ma è un problema di disinganno tutto mio. Il cinema di Lean resiste, persiste ed insiste per esistere nei nostri cuori.
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