Regia di George Ovashvili vedi scheda film
Ci si può concentrare sulle foglie, secche o floride, sull'acqua, potente e tragica o dolce e feconda, sul viso consumato del nonno o su quello acerbo di sua nipote, e ancora, sulla terra, di cui si sentono consistenza e profumi, o sul rumore di chi sta arrivando o di chi si muove tra le fronde : ci si sofferma insomma volentieri su immagini e suoni di quest'opera, che permette di farlo grazie ad un ritmo docile e al suo perfetto modo di trasmissione del soggetto del film. Ci si imbatte in un intero periodo dell'anno, nel quale è possibile immergersi percependo anche le sensazioni forti dei due protagonisti; non è difficile prevedere alcuni dei loro movimenti o gli accadimenti cui sono coinvolti, ma, nonostante questo, il risultato è un film solido e descrittivo ma in modo deciso.
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