Regia di Charles Chaplin vedi scheda film
"Modern times".a story of industry
of industrial enterprise---
humanity crusading in the
pursuit of happiness.
(Tempi moderni.Una storia di industria
di impresa individuale---
l'umanità che si batte alla
ricerca della felicità).
Queste sono le parole di introduzione al film:da una parte hanno il sapore della consapevolezza che i tempi sono cambiati ,dall'altra ancora una volta vediamo il Chaplin burlone che riesce a sorprendere il suo pubblico.Tempi moderni è un film di rottura rispetto ai film precedenti sia per scelte stilistiche,sia per le tematiche in esso contenute.In tempo di diffusione capillare del cinema sonoro Chaplin rivendica ancora una volta orgogliosamente la sua scelta controcorrente di girare un film tecnicamente muto.In realtà il comparto sonoro è molto importante integrandosi perfettamente al film(denotando una padronanza stilistica assoluta da parte di Chaplin),le voci che si sentono sono quelle degli altoparlanti,radio ecc e ci sono altri effetti sonori e nella parte finale nelle scene al ristorante Chaplin intona la "Titina" con un linguaggio totalmente inventato.A quanto so io è questa la prima volta che si sente in un film la vera voce di Charlot,il Vagabondo.Questo è un film che affonda le sue radici nelle difficoltà della società in quel tempo.In America era appena passata la Grande Depressione (ma se ne avvertivano ancora gli strascichi),la gente si doveva industriare per riuscire a trovare lavoro e a guadagnare per il minimo sostentamento.E questa realtà viene inserita nel film.A Charlot la volontà non manca e cambia continuamente di lavoro,con risultati comici per il pubblico ma sono risate con retrogusto malinconico..A vedere come il caso si accanisca su questo povero Vagabondo le parole che leggiamo all'inizio del film suonano beffarde.Se tutti dicono che il lavoro nobilita l'uomo,per Chaplin non è esattamente così.I padroni sono visti sempre nel loro lato grottesco(e questo gli valse accuse di filocomunismo) ma gli operai che all'inizio del film vediamo come una massa informe e senza cervello,non vengono trattati molto meglio.Il lavoro alienante li distrugge e se l'effetto comico è di potenza devastante ,dobbiamo altresì riconoscere l'efficacia del messaggio che neanche tanto velatamente viene consegnato per la visione da parte dei posteri.L'alienazione distrugge le anime e i corpi.L'uomo è ridotto a una propaggine della macchina che fa funzionare(o forse è la macchina che fa funzionare questi uomini robot che anche quando lontani dalla catena di montaggio ripetono gli stessi identici moviemnti come in preda a un tic nervoso).L'unico ideale di questi padroni è il profitto a qualsiasi costo.Discorso di stringente attualità ancora oggi a tanti anni di distanza.Oltre a questi temi civili(le lotte di fabbrica,il disagio sociale,la povertà diffusa,la delinquenza dilagante causa fame) c'è da sottolineare la perfezione stilistica di questo film,un continuo alternarsi di gags comiche e parti più malinconiche,si passa dalla satira alla compassione in pochi istanti e con la massima naturalezza.Un piacere per gli occhi e per il cuore.Un film orgogliosamente contro,un altro tassello della visione romanticamente anarchica della società da parte di Chaplin,un ulteriore tappa di maturazione della sua carriera cinematografica già ricca di grandi successi.Questo film all'epoca non fu capito e riscosse un modesto successo di pubblico.Forse perchè troppo avanti....
una delle sue migliori regie
sempre immenso
un eroina un po'diversa dalle solite protagioniste femminili di Chaplin
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