Regia di Charles Chaplin vedi scheda film
VOTO 10/10 Tra i capolavori di Chaplin, quello a cui mi sento più legato, anche per motivi personali e "sentimentali". All'epoca fu un mezzo fiasco e Chaplin fu accusato di essersi ispirato fin troppo scopertamente al film A nous la liberté di René Clair (che non ho visto, ma sembra che in realtà le somiglianze siano ristrette a pochissime sequenze, fra cui quella di Charlot alla catena di montaggio). La satira sugli aspetti più deleteri del capitalismo industriale è decisamente più accentuata rispetto alle opere precedenti e fece parlare di simpatie comuniste, ma la bellezza del film risiede naturalmente nella perfezione delle gag comiche, nella poesia delle situazioni e dei personaggi, con il Vagabondo destinato a restare un outsider e a non integrarsi, nonostante che nel finale venga premiato dall'amore della Ragazza interpretata da Paulette Goddard. Le sequenze ambientate in fabbrica sono divenute celeberrime, ma ce ne sono molte altre memorabili, come la corsa sui pattini nel grande magazzino, quelle con Charlot che fa il cameriere al ristorante o lo splendido e commovente finale. Anche dal punto di vista musicale il genio di Chaplin è qui al suo culmine, con una colonna sonora sempre in perfetto accordo con le immagini e contenente melodie divenute immortali, come la celebre "Smile". Quanto alla presenza di Paulette Goddard, è stato osservato che il suo personaggio sarebbe una delle eroine meno interessanti del cinema di Chaplin, privo di spessore, ma a me sembra invece affascinante proprio nella ricercata semplicità della sua caratterizzazione. Un film quasi interamente muto uscito nel 1936, con la canzone Io cerco la Titina e pochissimi altri brani dialogati (mi sembra che ce ne sia soltanto uno verso l'inizio, in cui parla il direttore della fabbrica), un'opera che segna la fine di un'epoca per Chaplin, che alla sua uscita non fu accolta come avrebbe meritato, ma col passare degli anni è divenuta uno dei suoi classici immortali.
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