Regia di Charles Chaplin vedi scheda film
Uno film che continua a commuovere e divertire dopo quasi 80 dall'uscita. Tornato tristemente attuale di recente per il discorso della disoccupazione, ironizza sull'uomo moderno alle prese con le macchine. Definirei iconica l'immagine di Charlot impazzito che avvita bottoni scambiandoli per bulloni.
Commuove e convince la spensieratezza del vagabondo che, sebbene venga ingiustamente arrestato più volte e perseguitato da un'insistente sfortuna, continua a sorridere. Il sorriso è la lezione più importante di "Tempi moderni", capace di contagiare una monella che ha perso le speranze e un pubblico che ha bisogno di sognare.
Pungente persino la velata critica al sonoro che da più di otto anni imperversava e, a detta di Chaplin, vanificava anni di perefzionamento poetico-linguistico del cinema muto. Infatti, l'unica volta che parla, è per cantare una versione non-sense della Titina.
Meraviglioso.
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