La recensione su Tempi migliori

di Utente rimosso (PeppeDeMaria1)

6 stelle

Se avete nostalgia dei divertenti personaggi di Robin Williams e della loro travolgente comicità, o anche del rude Kurt “Jena Plissken” Russell che fu, con quella sua grossolana ironia tipica, allora questo è il filmetto per voi. Mi auguro possa tornare a circolare in tv quanto prima voto 6½ ®©™

Oggi, mentre stavo cercando notizie e foto riguardo ad un mio pallino “passionale”, la compianta Margaret Witthon, scomparsa a mia insaputa, qualche anno fa, come accennato nella mia recensione riguardo a “Il segreto del mio successo”, con M.J.Fox, dove interpretava la seducente “zia Vera”.

E proprio passando in rassegna l’esigua filmografia dell’avvenente attrice, mi sono accorto che tra i suoi titoli annoverava questo “Tempi migliori”, con l’improbabile coppia Robin Williams / Kurt Russell.

Quanto mi mancava questo bel filmetto tanto divertente che riuscii a vedere solo a noleggio. Non ricordo un solo – e dico uno – suo passaggio TV che, in quanto a rarità televisiva e ad un pacato Kurt Russell, fa il paio con “Gente del nord”, un gioiellino passato forse una sola volta in tv, nonostante la dignitosa interpretazione del mitico attore.

Ora, senza più le diffuse videoteche degli anni ‘80/’90, risulterà quasi irreperibile.

Qui, in questo titolo invece, Kurt è ancora Kurt, contrapposto ad un sempre divertente e rimpianto Robin Williams – come pure compiango una delle attrici qui presenti, la fu “zia Vera” de “il segreto del mio successo”,

“Tempi migliori”, dunque: l’ho ritrovato per caso su google, in bassa qualità, e l’ho riguardato: una simpatica commedia tipica di quei cinematograficamente topici anni ’80.

Robin Williams è Jack Dundee, direttore di banca nella per nulla ridente, anzi spenta cittadina di “Taft”, California. Messo lì dal pressante suocero che lo vessa in continuazione per tanti motivi – non ultimo – quello di aver sposato la figlia (come rimprovera a costei, di aver sposato quel fallito privo di nerbo, quando avrebbe potuto sposare qualcuno di ben altre ed alte aspettative, ad esempio un campione di football); ma soprattutto, il ficcante, sagace suocero, rimarca al represso genero di aver mancato una palla – e conseguente touch-down della vittoria – in una partita di football, tanti anni prima, in gioventù, quando militava in un campionato giovanile, il cui leader indiscusso era il suo ancora attuale amico Reno Hightower, Kurt Russell, a cui, in quell’anno magico, riuscì di portare la squadra cittadina dei “Rockets” in finale dei Play-off contro i rivali di sempre, gli odiatissimi “Tigers” della confinante Bakersville, questa si prosperosa e ridente. E di cui ora, l’insopportabile suocero in questione, è un eminente ed influente cittadino.

Quell’unica occasione di vittoria, in tanti anni di sconfitte subite per mano degli odiati vicini, avrebbe rappresentato una possibilità di riscatto per Taft, cittadina sorta ai margini della fiorente realtà socio-economica della paese, e da sempre rimasta all’ombra della vicina e fiorente Bakersville. Ad esempio, a Taft fu scoperto il petrolio, ma non furono in grado di sfruttarlo per molti anni... anni in cui la città rimase irrimediabilmente invischiata di quella cosa grassa e nera che affiorava dal terreno...

Come per maledizione, dopo quella sconfitta, la città iniziò come a spegnersi lentamente, avvolta da un’inerzia senza precedenti: l’economia cittadina peggiorò ancor più; molti se ne andarono altrove in cerca di fortuna. Come Jack, fortunato però nel cospicuo matrimonio con la pur comprensiva ed affettuosa Elly, anche Reno Higtower fu tra i pochi a restare, e ancora resiste, riparando auto e dipingendo le fiancate di furgoni e camion, in una scalcinata officina che pare un rottamaio... nonostante la pressione della moglie Gigì che lo esorta continuamente a trasferirsi con lei a Los Angeles, per inseguire le sue velleità di cantante (per ora si esibisce nel locale della città), minacciandolo sempre di voler il divorzio, finendo poi col ripensarci, torna sempre indietro. Stavolta invece, pare decisa ad andare fino in fondo.

Ancora angustiato da quella sconfitta, da quel suo goffo errore, Jack è convinto che tutto questo squallore, mediocrità e apatia imperante nella sua città... sia da attribuirsi a quella sconfitta rammaricante.

Parlandone con la sua “intima amica” Darla, (Margaret Whitton), qui nel ruolo di una cartomante/psicologa nonché massaggiatrice/prostituta che sembra però avere una certa influenza sulle relazioni sociali degli abitanti della dismessa cittadina...

Jake matura l’assurda idea di rigiocare la partita. Ma prima di avvisare i suoi ex compagni di squadra, lo propone all’influente suocero, non senza provocarlo sul vivo, e costui, da uomo arrogante e pieno si sé qual è, accetta, non senza imporre le sue regole: la principale è che dovranno giocare i medesimi giocatori che parteciparono alla partita originale. Ovviamente, manco a dirlo, gli ex “Tigers” di Bakersville saranno ancora tutti in forma – anzi, alcuni di loro avranno addirittura militato tra i professionisti della N.F.L.

mentre troveremo i “Rokets” di Taft... ridotti tutti a dei derelitti, come a rispecchiare il decadimento della loro città.

A questo punto, l’idea di Jake, la sua unica possibilità per riuscire a coinvolgere i suoi ex compagni, è quella di far credere a loro che l’idea della sfida sia venuta agli odiati, invidiati avversari, che il tutto sia una provocazione bella e buona ordita dall’insopportabile suocero.

E puntualmente, i bontemponi ed orgogliosi Rokets, abboccheranno più o meno in massa, così trascinati per altro, dall’ex allenatore, anche lui animato da questa contagiosa voglia di riscatto.

L’unico ad esprimere un certo plausibile scetticismo sarà proprio Reno, ma l’incombente crisi coniugale, che nel frattempo si è aggravata, lo porterà a ricercare nell’immediato futuro quel riscatto, quell’orgoglio, andato smarrito nel lontano passato.

Altro non vi anticipo.

Con un personaggio che pare scritto per lui, come presumibile, Robin Williams lo caratterizza in maniera tale da rubar la scena al più ponderato e realista Reno di Kurt Russell il quale, suo malgrado, alla fine si farà coinvolgere rifacendosi nelle scene di gioco, assurgendo a riesumato condottiero.

Lo so, raccontato così non sembra un granché, ma se avete nostalgia dei divertenti personaggi di Robin Williams e della loro travolgente comicità... o anche del rude Kurt “Jena Plissken” Russell che fu, con quella sua grossolana ironia tipica... allora mi auguro per tutti che questa commedia possa tornare a circolare in tv quanto prima. Anche se la vedo dura: ieri sera, 30 giugno, è andato in onda “Dennis, la minaccia di Natale”; non credo sia facilmente auspicabile riveder questo mio.

Si dovranno attender davvero “Tempi migliori”.

Se avete nostalgia dei divertenti personaggi di Robin Williams e della loro travolgente comicità, o anche del rude Kurt “Jena Plissken” Russell che fu, con quella sua grossolana ironia tipica, allora questo è il filmetto per voi.
Mi auguro possa tornare a circolare in tv quanto prima
voto 6½

®©™