Regia di Glenn Ficarra, John Requa vedi scheda film
Nella carriera di un attore ci sono film che valgono più di altri. Lo abbiamo detto più di una volta ma nel caso di "Focus- niente è come sembra" vale la pena di ripetersi, perchè il suo protagonista Will Smith, una delle star più amate e pagate del firmamento Hollywoodiano, veniva da un paio di film ("Seven Souls" e "After Earth") che almeno al botteghino ne avevano offuscato la fama di Asso pigliatutto. Non deve quindi stupire che il divo americano per rilanciare le sue credenziali abbia scelto un genere come quello della commedia - sentimentale e action- che lo aveva reso famoso con titoli come "Bad Boys" e "Hitch", capaci di esaltarne la versatilità comica e la prestanza fisica. In tal senso "Focus" rappresentava il giusto mix perchè la storia di Nicky (Smith) maestro dell'inganno e di Jess, la sua avvenente recluta (Margot Robbie) impegnati a derubare il prossimo con inganni degni del mago Sylvan e di David Copperfield, consentivano a Smith di allontanarsi da dubbi esistenziali e dalle durezze degli ultimi film per riprendersi la fiducia e il senso di autostima che gli avevano permesso di farsi un nome interpretando personaggi simili a quello di Nicky, furfante dal cuore d'oro capace di mantenere il senso dello humour anche in situazioni da ultimo minuto. Come lo è quella che ad un certo punto del film vedrà i due amanti, seduti e legati uno di fronte all'altra, in attesa di sapere cosa gli riserverà la vendetta del cattivo di turno. Ovviamente trattandosi di cinema mainstream tutto finirà per il meglio ma ciò non toglie che "Focus", strizzando l'occhio a film come "Ocean's Eleven" (anche qui c’è un lavoro di squadra) e i "Maghi del crimine" (per l'esibizionismo dei "trucchi" del mestiere) è capace di un’empatia che deriva, tanto dagli affari di cuore tra Nicky e Jess, quanto dagli intrighi malandrini della loro attività
Da parte loro, gli indipendenti Glenn Ficarra e John Requa costruiscono un giocattolo attento a non perdere colpi in termini di ritmo e di colpi di scena, alternando le schermaglie amorose dei due protagonisti a momenti di pura tensione, quest'ultima determinata dal continuo rialzo della posta in gioco, rappresentata dalla veromiglianza della frode messa in atto dai simpatici lestofanti. Ed è proprio questa voglia di sbalordire a tutti i costi, con ciò che ne consegue in termini di ripetizione del meccanismo di infingimento messo in atto dai due registi a costituire l'unico neo di un prodotto completamente in linea con le aspettative di leggerezza e di intrattenimento richieste dal suo pubblico.
(icinemaniaci.blogspot.com)
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