Regia di Julio Medem vedi scheda film
Il film dello spagnolo Medem è un melodramma che in apparenza ha tutte le carte in regola per convincere e per commuovere, ma il risultato finale lascia un po' a desiderare, sembra di trovarsi di fronte a una di quelle operazioni costruite a tavolino che frenano il coinvolgimento dello spettatore. La storia di una malata terminale che incontra un altro uomo a cui è capitato un grave lutto e insieme cercano di andare avanti, tra l'altro con una gravidanza inaspettata che ha il sapore di un riscatto di fronte alla morte incombente, "Ma ma" non brilla già per verosimiglianza della trama, che allinea alcuni eventi tragici in modo troppo programmatico, ad esempio l'innamoramento di Arturo per Magda è un po' troppo repentino se si considera che l'uomo viene fuori da un doppio lutto che di solito richiede del tempo per essere elaborato, quando si parla della scomparsa di una moglie e di una figlia. Poi anche i rapporti di Magda col ginecologo vanno un po' troppo oltre quello che ci si aspetterebbe nella realtà, e certe intuizioni come le visioni in cui appare la bambina russa Natascha si rivelano piuttosto inutili, finendo per appesantire un film che si appoggia soprattutto su un'intensa interpretazione di Penelope Cruz, qui anche produttrice, sicuramente degna di migliore causa. Anche il ricorrente espediente stilistico di alternare col montaggio due situazioni ben distinte, creando una serie di studiate corrispondenze, si rivela alla lunga piuttosto formalistico. Insomma un film che pur essendo girato con talento e buone intenzioni sconta diversi difetti, ed è un peccato perché Medem è un regista che sa il fatto suo e dovrebbe ambire ad un cinema di maggiore spessore e impatto emotivo. Rimandato a Settembre.
Voto 5/10
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