Regia di James Ponsoldt vedi scheda film
I limiti del film sono i limiti del testo.
Film che ho visto in lingua originale perché temevo come la pesta cosa potessero farne i doppiatori italiani.
Quindi inizio con gli attori: buon lavoro di Eisenberg, discreto quello di Segel- Più precisamente, su Segal: sì, si percepisce lo sforzo, ma ugualemente non capisco tutti gli osanna dei critici USA: chi ha sentito qualche intervista a DFW nota il tentativo di avvicinarsi al modello, ma siamo ancora lontani; inoltre c'è questa cosa fasidiosa che quella faccia da cartone animato... stona, non posso farci niente, e mi viene sempre in mente il suo personaggio di How I Met Your Mother... Mah. Rilevo pure (come una stranezza, giuso per dire una cosa) che questo è uno dei pochi casi (...altri?) in cui l'attore è sensibilmente meno bello (mi si permetta) del suo corrispettivo nella realtà.
Sul film in sè: è un film tutto di dialoghi, che riesce comunque a non annoiare mai e che dà una qualche idea di chi fosse DFW...
Ma niente di più. Non certo per colpa dello regista o dello sceneggiatore (che di sicuro ha fatto un lavoro più che buono nel tagliare ed aggiustare, cercando di dare un po' di ritmo dove ritmo non c'è) perché il limite sta nel libro stesso: perché è Lipsky che racconta, è Lipsky che fa le domande. E purtroppo le sue domande - troppo spesso - sono... non dico sceme, ma si concentrano troppo sul tema della fama. Davvero: prendete il libro e controllata, ogni due per tre Lipsky torna sul tema peggio di un disco rotto.
In questo senso mi è sembrato anche eccezionalmente onesta la scelta di presentare chiaramente il film come una narrazione attraverso gli occhi di Lipsky. Lo stesso epilogo (SPOILER) per alcuni troppo zuccheroso (l'immagine di lui che balla...) dimostra che è tutto filtrato dagli occhi di Lipsky: gli attenti conoscitori di Wallace - quelli che hanno letto la biografia di DT Max - infatti sanno bene che Wallace alla fine non sarebbe andato in chiesa a ballare... perché quella in realtà era la balla tipo che usava con gli sconosciuti per non dire che andava a qualche incontro tipo AA.
Diamo insomma un po' di credito a regista, sceneggiatore, attori.... (anche se non so quanti nuovi adepti di DFW raaccoglierà) e togliamone un po' a Lipsky.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta