Regia di Alex de la Iglesia vedi scheda film
Messi - La Recessione.
Il calcio è per i membri de La Recessione un spettacolo barbaro a cui noi non facciamo caso. Purtroppo siamo persone con il morbo del nerd, che hanno gonfiato i loro bicipiti da ragazzini davanti alle puntate di sailor moon, incapaci di correre per più di dieci minuti. L'uscita di un film sull'asso del pallone Messi non dovrebbe toccarci minimamente, visto che facciamo parte di quelle persone che stentano a capire la regola del fuorigioco, con l'incredibile dono del piede a banana; tuttavia, quando abbiamo scoperto che il film è di Álex De la Iglesia, autore di capolavori come Ballata dell'odio e dell'amore (Balada triste de trompeta), Il giorno della bestia e Azione mutante, non abbiamo potuto sottrarci dalla visione di questa pellicola del geniale regista spagnolo. Inutile spiegare chi sia Messi, il campione del Barcellona, un uomo da record, 395 goal con il Barcellona, giusto per fare una citazione. Se non lo conoscete, potete solo essere casalinghe con il cervello lesso da Un Posto al Sole, o nerd de La Recessione. Álex De la Iglesia inizia a raccontarci la storia del campioncino quando era ancora un nessuno, ed è praticamente difficilissimo visto che il campione ha iniziato da piccolissimo a spaccare i culi con il pallone, già giocando con i ragazzi più grandi della squadra di suo fratello; e da lì una è tutta una escalation di successi e di emozioni. Per raccontarci queste imprese sono stati scelti gli amici di infazia di Lionel e i primi allenatori, le maestre, le persone che l'hanno circondato negli anni della sua infanzia e che non si limitano a raccontarci la semplice storia di una campione del calcio. Grazie alla abilità del regista, ci comunicano le emozioni che hanno provato a crescere di fianco ad un campione. Assemblando sapientemente video amatoriali girati dal padre con parti fittizie girate appositamente ci viene raccontato il non personaggio di Messi, non uno sborone che si mette in evidenza, ma un vero appassionato di calcio. Ovviamente non uno dei migliori film del regista spagnolo, ma sicuramente un documentario che riesce a dare delle emozioni su un personaggio che sta facendo la storia del pallone.
#larecessione
per insulti anche non costruttivi.
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