Regia di George Roy Hill vedi scheda film
Waldo Pepper, reduce della grande guerra, si esibisce in spettacoli di acrobazie aeree nell’America di provincia; ma il pubblico chiede numeri sempre più pericolosi, e dopo due incidenti mortali le autorità impongono una stretta alle regole. Terzo film con Redford diretto da George Roy Hill dopo Butch Cassidy e La stangata, è sicuramente il più sottovalutato dei tre: scanzonato e crepuscolare al tempo stesso, con una bella coppia di rivali-amici (ovviamente Bo Svenson non vale un’unghia di Paul Newman, ma ci si può accontentare) e le loro donne (Susan Sarandon e Margot Kidder), che sanno farsi valere anche stando un po’ ai margini. Nel finale ci si sposta a Hollywood, proverbiale fabbrica dei sogni che consente a Waldo di realizzare finalmente il proprio: dividere la scena con l’ex asso tedesco Ernst Kessler, che millantava di aver affrontato in un epico duello aereo; e a quel punto ciò che conta non è essersi trovati in passato a combattere su sponde diverse, ma solo essere stati protagonisti di un’epoca eroica e non avere nessuna voglia di sopravviverle. Quando i due si fanno il saluto militare prima di lanciarsi nel vuoto, vengono i brividi: sembra di assistere allo scontro decisivo fra Snoopy e il Barone Rosso.
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