Regia di Gianfranco Cabiddu vedi scheda film
Cinema e teatro allo stato puro
La stoffa dei sogni è un film "buffo" come lo sono certe commedie teatrali. Siamo di fronte, infatti, ad un film che fa del teatro la sua chiave di lettura nonché la sua chiave esecutiva. La trama si svolge nelle realizzazione di un'opera teatrale da parte di una compagnia inedita, attori e criminali che si ritrovano per caso su un isola dopo un naufragio. Tutti dovranno misurarsi in questa opera corale, e i criminali dovranno dare un'abile prova di se per non essere scoperti da un commissario amante del teatro... Ci sono tutti gli ingredienti per un'opera buffa, che strappa sorrisi lievi (come la gestualità dello straordinario Rubini) ma soprattutto molte riflessioni sul senso del teatro come forma di riscatto, sul valore dell'integrazione, sull'amore per i figli (che sono tutti uguali, sia quelli del commissario che quelli dei criminali). Un film che sul finale ci riporta alla realtà, o meglio ad una realtà, perché giocando con il teatro, metafora della vita, si sfuma il confine tra reale e non reale e forse giudicheremmo le persone non solo per i loro sbagli. Il film però pecca nel ritmo, a tratti è un po' sgrammaticato, ma lo sopportiamo volentieri per gli scorci magnifici che ci regala.
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