Espandi menu
cerca
La stoffa dei sogni

Regia di Gianfranco Cabiddu vedi scheda film

Recensioni

L'autore

reginaldo

reginaldo

Iscritto dal 2 ottobre 2010 Vai al suo profilo
  • Seguaci -
  • Post -
  • Recensioni 12
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La stoffa dei sogni

di reginaldo
10 stelle

Un felice incontro tra cinema e teatro che, celebrando due grandi interpreti della complessità dell'uomo, William Shakespeare e Eduardo De Filippo, vuole anche celebrare l'incommensurabile e misteriosa bellezza di ciò di cui, in fondo, l'essere umano continua a far parte: la natura.

La storia è quella dell’uomo, trasmessaci dal genio di Shakespeare e reinterpretata mirabilmente da quell’interprete del crogiuolo dei sentimenti che è Eduardo De Filippo. Gianfranco Cabiddu, ispirandosi alla Tempesta e all’Arte della commedia, ci convince che l’Asinara è un luogo ideale per mettere in scena la storia di Shakespeare, e mettere, quindi,  a confronto l’essere umano con la sua intricata, eppure semplice, natura. La follia, il sogno, i sentimenti non espressi, acquistano una piena identità e armonia con la realtà cruda e terribile del quotidiano,  grazie alla magica mediazione del teatro. Così i mestieranti attori e i “navigati” camorristi, dopo il tragico naufragio, devono impegnarsi a salvaguardare e la propria identità, e quindi, la pelle, dalla diffidenza di un Prospero, direttore del carcere, sospettoso e tormentato. La recita (nella recita) della Tempesta dovrebbe consentire al direttore del carcere di scoprire le reali identità dei protagonisti. Ma, soprattutto, rivelerà allo spettatore la sconfinata e contraddittoria (nelle sue pieghe tragi-comiche) complessità dell’uomo. La natura meravigliosa dell’isola, presentandosi nei suoi aspetti più nudi e semplici, nella sua impenetrabile trasparenza, mette in luce tale complessità attraverso un sorprendente gioco di contrasti. Gli attori interpretano tutti con grande bravura gli intenti del regista, contribuendo a trasmettere mirabilmente un senso di magica interazione tra cinema e teatro. Un ruolo centrale, anche sul piano simbolico, è rivestito da Fiorenzo Mattu (già Cristo struggente in “Su Re” di Giovanni Columbu): è il pastore che assiste, con apparente distacco, ma in realtà con una commovente e commossa partecipazione, all’intrico, anche dei linguaggi, che ha luogo nella piccola isola. Dell’idioma misterioso di questa isola (e, forse, della Terra) egli rimane il più genuino interprete umano, tanto è in armonia con la natura e con il suo incurante fluire.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati