Regia di Leonardo Tiberi vedi scheda film
Cent’anni fa la Grande guerra, e solo un decennio dopo la fondazione dell’Archivio storico dell’Istituto Luce. Doppio anniversario celebrato dal regista Leonardo Tiberi, per il Luce e la Baires Produzioni, con questo Fango e gloria. Storia di tre ragazzi della riviera romagnola, Emilio, Agnese e soprattutto Mario, l’io narrante, diversamente coinvolti negli eventi bellici. I due giovani destinati alla trincea, la fanciulla a casa a resistere, aspettare, sperare e lavorare.
L’originalità del progetto non è però nella narrazione, quanto nella modalità di realizzazione. Alle scene che vedono al centro Mario e gli altri protagonisti si mescolano le immagini “vere”, quelle recuperate con archeologico sforzo da Tiberi tra le migliaia dell’Archivio storico. Colorizzate e sonorizzate così da rendere fluido l’amalgama. Il problema sta proprio qui. Al di là di una voce fuori campo un po’ invadente, le parti girate ex novo paiono quelle di una fiction tv, con i volti giovani che mal combaciano con quelli arcaici dei documentari. Su tutto pesa poi un certo didascalismo. Non v’è dubbio che l’operazione sia alta e nobile, tanto da meritarsi il patronato della Presidenza della Repubblica e il patrocinio del Ministero della difesa. Può darsi che possa funzionare in un contesto scolastico, per rendere più accattivanti e attuali le immagini di un tempo (che sono però la vera forza del film). Ma da un punto di vista cinematografico i dubbi sono più che leciti.
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