Trama
In un paesino della Slovenia, finita la II Guerra Mondiale, la gente inizia gradualmente la nuova vita nella Jugoslavia comunista. Il partito si struttura sul territorio, vengono emanati divieti e disposizioni, ci si prepara alla collettivizzazione delle terre. È in questo momento che Joze, dopo aver servito nell'esercito sovietico, rientra a casa da moglie e figli, che ormai disperavano di poterlo rivedere. L'uomo deve subito iniziare ad affrontare i molti problemi materiali e ideologici che comporta l'inserimento in una realtà sociale che prima non c'era. L'aspetto più delicato è l'esproprio dei proprietari e la spartizione delle terre ai contadini. Ma muoversi tra le maglie delle direttive del partito non è semplice e il povero Joze deve destreggiarsi tra entusiasmi, timori, delusioni e fallimenti, diviso tra comunismo e fede religiosa. Inoltre, gli appezzamenti distribuiti ai contadini vengono poco dopo nuovamente espropriati e classificati terreni di proprietà dello Stato. Altra difficoltà è quando Tito rompe con Stalin, e per Joze, che ha combattuto nell'Armata Rossa, le cose si complicano ulteriormente.
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