Regia di Maureen Goldthorpe vedi scheda film
Al banchetto dei resti mortali di Michael Jackson s’accalcano tutti. Ultimo in ordine di tempo, questo pessimo sedicente documentario che rievoca in maniera pedante e senza aggiungere niente di nuovo la parabola del musicista. Come in un qualsiasi true crime, si parte dalla fine, con le lacrime della figlia Paris e la condanna del suo medico curante Conrad Murray, reo di avergli somministrato una dose letale di Propofol. Osservando l’inerte struttura da reportage televisivo, con teste parlanti che rivelano i loro trascorsi con Jackson e relative opinioni sulla sua vicenda alternati da materiali d’archivio scelti evidentemente senza averci pensato troppo, il film (?) finisce per assomigliare all’ennesima operazione di sciacallaggio mediatico. Dopo avere munto anche l’ultima goccia del genio del musicista con il pessimo Xscape, si continua senza remora a saccheggiarne la memoria a scopo di lucro. Se il film in questione avesse rivelato nuovi dettagli (fondati) o fatto luce in forme inedite sul processo creativo di Jackson, nulla da eccepire. Così com’è, l’operazione assomiglia a un pessimo bootleg piratato alla peggio, sperando di rapinare gli ultimi spicci dalle tasche dei fan più sprovveduti. Per dire l’ultima parola basta e avanza This Is It, autentico testamento artistico di un vero e proprio genio del ventesimo secolo. Nessuno ha bisogno di questo Michael Jackson Life, Death and Legacy.
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