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Un amico molto speciale

Regia di Alexandre Coffre vedi scheda film

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La recensione su Un amico molto speciale

di supadany
4 stelle

Un amico molto speciale è il classico film per famiglie che non vuole correre troppi rischi, nonostante parta da una condizione che indurrebbe a giocarsi qualche carta in più.

Dal cinema francese dei miracoli, è doveroso richiedere qualcosa di più, per quanto nelle sue intrinseche limitazioni, non deluda completamente il pubblico votato alla ricerca di emozioni a buon mercato.

Parigi, il Natale è alle porte e il giovanissimo Antoine (Victor Cabal) non sogna altro che avere un incontro ravvicinato con Babbo Natale. Così, quando se lo ritrova davanti, non può immaginare di avere a che fare con un ladro (Tahar Rahim).

È notte, il finto Babbo Natale deve fare le sue rapine e Antoine non ha alcuna intenzione di lasciarlo andare, tanto da diventarne inconsapevole, quanto tenace, complice.

 

Tahar Rahim, Victor Cabal

Un amico molto speciale (2014): Tahar Rahim, Victor Cabal

 

Il cinema francese sa benissimo come si fa a essere piacenti ma in questa circostanza Alexandre Coffree non riesce ad andare oltre l’idea di partenza, di suo un pozzo sicuro dal quale attingere.

Il ricettario è fin troppo elementare: costituisce una coppia impensabile, formata da un mascalzone e da un bambino bisognoso di sogni, ed elabora un piano d’azione con pochissime mosse a disposizione.

Anche per questo, il film nasce e muore in tempi ristretti - giusto una settantina di minuti - durante i quali non c’è mai un colpo a sorpresa, con una vicenda destinata a ripiegare su canali sempre più convenzionali.

Niente di così ingannatorio, ma intorno all’osso c’è poca polpa: già rinuncia a ogni forma introduttiva, di suo nemmeno necessaria non fosse che il film dura troppo poco, ma poi lo svolgimento stesso rimane regolare ma anche tremendamente scarno, con traiettorie pericolanti, fossilizzate su un’amicizia in formazione e impellenze note. 

A suo favore, rimane la sostanziale bravura di Tahar Rahim, disinvolto e laido quanto il suo personaggio richiede, l’empatico e dolce Victor Cabal, la particolare amicizia che nasce tra i due e la presenza di Parigi, speciale soprattutto quando la neve è accoppiata con l’alba, in una cartolina da sogno.

In ogni caso, il brio che scaturisce da questi elementi non può bastare, a monte primeggia il calcolo produttivo, neppure approfondito nel dettaglio, per un film smaliziato che affievolisce la potenziale scorrettezza con (sempre più) ampie dosi di melassa, dimostrandosi interessato prima di tutto all’ottenimento del facile consenso.

Sufficientemente piacevole, ma tremendamente scarico.

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