Regia di Roan Johnson vedi scheda film
Gli ultimi giorni fuori sede di cinque studenti universitari che condividevano un appartamento comune a Pisa, e che si preparano ad una nuova vita. C'è il secchione Vincenzo, che ha sempre studiato molto e che ottiene a sorpresa una offerta di lavoro come professore associato nella lontana in Irlanda, la fidanzata Francesca, che non è pronta a seguirlo ma vorrebbe invece trasferirsi a Milano per percorrere il sogno di attrice, Andrea, che si prepara a partire per un lungo viaggio on the road con il fratello di un amico comune, Michele, scomparso in un incidente stradale, su cui però incombe il sospetto di suicidio, Ilaria, che deve rivelare ai suoi di essere rimasta incinta di un uomo sposato, ma non riesce a trovare il coraggio, e infine "Il Cioni" l'esuberante del gruppo, l'unico a rimanere a Pisa.
Buona parte del film è ambientato nella "casa-set", dove gli attori hanno abitato davvero fino al termine delle riprese. Il film, a proposito, è palesemente low-budget, girato con pochi mezzi e tanta buona volontà. Le opinioni che ho letto sono molto positive, e devo ammettere che sono state quelle a convincermi a dargli una chance (anche perché nella stessa settimana è uscito Ozon, e per farmi rinunciare a Ozon ce ne vuole!): termini come "struggente", paragoni con Virzì, piuttosto che definizioni come "andare in profondità" mi hanno convinto, ma devo ammettere che purtroppo non condivido nulla.
Non è la pochezza di mezzi il vero problema (basta dire che uno dei film migliori della stagione è a mio parere "Tre tocchi" di Risi, anche quello girato con quattro spicci), ma la pochezza di idee. "Fino a qui tutto bene" è un film che non ha né capo né coda, tanti dialoghi spesso noiosi, una trama assolutamente inesistente e un finale che grida vendetta. Tutt'al più poteva essere il pilot di una serie tv, con qualche idea e dei bozzetti di personaggi buttati lì, ma da sviluppare negli episodi successivi. Certo, non nego che gli attori sono bravi e fanno del loro meglio, ma non basta. In una parola: sopravvalutatissimo. Voto: 5
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