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Telefoni bianchi

Regia di Dino Risi vedi scheda film

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La recensione su Telefoni bianchi

di LIBERTADIPAROLA75
9 stelle

Ricostruzione romanzata (fino a un certo punto!) del Cinema del Ventennio Fascista. Un dramma a torto considerato da molti una commedia.

Marcella (Agostina Belli), ragazza tra l'ingenuo e il malizioso di Conegliano Veneto, dopo essersi fatta abbindolare dal tirapiedi di un produttore fallito (spacciandosi per esso), raggiunge la capitale col fidanzato Roberto (Cochi Ponzoni) per sposarsi col rito fascista (!?!). Questi, solo apparentemente ingenuo, l'abbandona sull'altare dopo l'ennesimo tradimento. Sarà l'inizio, per entrambi (a volte in sedi separate) di una lunga avventura erotica/drammatica/picaresca attraverso l'Italia del Ventennio Fascista. Finita la guerra rimarrà per i sopravvissuti tanta malinconia di quella che avrebbe potuto essere una vita felice.

 

Agostina Belli, Ugo Tognazzi

Telefoni bianchi (1976): Agostina Belli, Ugo Tognazzi

Agostina Belli, Vittorio Gassman

Telefoni bianchi (1976): Agostina Belli, Vittorio Gassman

 

Dino Risi, uno dei più grandi maestri europei del Cinema Malinconico (quasi un genere invisibile/alternativo presente all'interno degli altri generi!), e anche uno dei registi più sottovalutati di sempre (relegato da molti a semplice "regista di commedie"), ci racconta una sorta di "Il Bivio" (sì, proprio la trasmissione presentata da Enrico Ruggeri circa trent'anni dopo!) ai tempi del Secondo Conflitto Mondiale (e non escludiamo che la storia personale di qualche diva del Cinema del Regime sia molto simile a quella personale della protagonista). La parte commedia potrebbe stemperare quella che sembra una vicenda analoga al IO LA CONOSCEVO BENE girato una decina di anni prima ed ambientato una ventina di anni dopo, mentre in realtà il grottesco nasconde l'orrore. Molte veloci apparizioni celebri (Renato Pozzetto, Alvaro Vitali, Lino Toffolo) e qualche parte quasi da coprotagonista sopra le righe (Vittorio Gassmann e Ugo Tognazzi in formissima!) ci regalano anche scene memorabili (Gassmann e i partigiani e lo scambio di occhiate, quasi ai livelli di Truffaut, tra la ragazza ebrea e Ugo Tognazzi). Uno dei pochi film (l'altro, forse, è solo SENSO 45 di Tinto Brass) a parlare del cinema della Repubblica di Salò, e anche uno dei lavori italiani più sottovalutati di tutta la Storia del Cinema. Sulla trama, per gustarlo meglio, meno si sa, meglio è! Notevole!

 

 

Agostina Belli

Telefoni bianchi (1976): Agostina Belli

 

 

Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematografico, Verolengo, Wikipedia.

 

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