Regia di Don Siegel vedi scheda film
Gli Usa e l'Urss hanno deciso di terminare la Guerra Fredda che li ha coinvolti per decenni dopo l'ultimo conflitto mondiale, ma qualcuno non è favorevole a questa saggia decisione. Nicolai Malchimsky (Donald Pleasence), un fanatico agente del KGB, proteso a continuare il piano di programmato sabotaggio di punti strategici negli Usa, deve indagare sugli effetti strampalati e poco concludenti di un'operazione segreta russa che vede coinvolti particolari individui, trasformati di punti in bianco in agenti segreti operativi in America per far esplodere dei punti strategici ben precisi.
Si tratta sempre di agenti apparentemente inconsapevoli della missione che stanno per mettere in atto, nonché persone che parrebbero ordinari cittadini Usa miti e inoffensivi. L'impulso che attiva la volontà distruttrice degli ignari prescelti, pressoché indotti da una forza incontrollata della mente a compiere l'atto di sabotaggio, gli si attiva non appena costoro ascoltano al telefono un preciso messaggio: gli ultimi versi di una poesia del poeta statunitense che recita "i boschi sono belli, oscuri e profondi, ma ho promesse da mantenere e molte miglia da percorrere prima di dormire, molte miglia da percorrere prima di dormire".
A questo punto, tenuto conto che gli ignari attentatori mettono in atto goffe esplosioni facendo esplodere punti strategicamente poco interessanti, il KGB, imbarazzato dopo i passi avanti compiuti per stemperare il clima di diffidenza reciproca tra le due superpotenze, invia negli Usa un proprio super agente, Grigori Borzov (Charles Bronson) che, coadiuvato dalla bella e coraggiosa collaboratrice Barbara ,(Lee Remick), deve cercare il folle Malchimsky e neutralizzarlo.
Don Siegel, abile ed a suo agio nel thriller dai contorni fantapolitici, trae la sua valida opera da un romanzo del 1975 di Walter Wager incentrato sulla tematica delle misteriose tecniche del lavaggio del cervello.
Visto oggi il film, che rimane un'opera incalzante e di buon ritmo, forte di un cast convincente ed apprezza ile, appare inevitabilmente datata basandosi su strumentazioni ormai del tutto obsolete di natura quando va bene analogica, che fanno sorridere in un'epoca di diffusa digitalizzazione come quella attuale.
Ma Telefon dimostra una volta in più, se ce ne fosse in qualche modo bisogno, la bravura e la statura professionale di un grande e solido regista come è sempre stato e verrà certamente ricordato Don Siegel.
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