Regia di Alberto Sironi vedi scheda film
Siamo sul finire della seconda guerra mondiale e un traditore dell’esercito italiano viene scortato da un cappellano e un soldato, che prima della guerra faceva il fotografo, verso la trincea. Al terzetto si aggiunge, strada facendo, una ragazza mentalmente disturbata; ma il trasportato elude la sorveglianza della scorta e fugge.
Prima guerra mondiale, due soldati un po’ sopra le righe, una missione importante da compiere, fra mille peripezie, probabilmente al di sopra delle loro limitate possibilità: bene o male il primo pensiero va alla Grande guerra diretto nel 1959 da Mario Monicelli, con Gassman e Sordi. Ed è un pensiero deleterio, capace soltanto di annichilire ulteriormente un filmetto televisivo, come è questo Eroi per caso, dalla trama sbrodolata e dalla recitazione molto, molto modesta. Una produzione Rai sapientemente suddivisa in due puntate da cento minuti circa ciascuna, con un tris di nomi di richiamo al centro del cast (richiamo per il pubblico casalingo, si intende, affezionato ai volti del piccolo schermo): Neri Marcorè, Flavio Insinna e Ambra Angiolini, a cui vanno ad aggiungersi Michele Alhaique nel ruolo del traditore e Renato Scarpa, Serena Rossi e Toni Bertorelli in parti minori. I toni leggerini della sceneggiatura firmata da Francesco Scardamaglia e Nicola Lusuardi tengono costantemente in secondo piano l’evento bellico che si svolge alle spalle dei protagonisti, e con esso quindi la Storia; Aberto Sironi, meglio noto come il regista della popolarissima serie tv Il commissario Montalbano, fa il suo dovere e niente di più. 3/10.
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