Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
Tratto da un romanzo di Bowles, che appare anche nel film come figura narrante, Bertolucci ne ha tratto una sceneggiatura assieme al cognato Mark People, il film ne è venuto fuori non del tutto centrato, quello che rimane più in mente sono le scene e le ambientazioni, ma la storia si riduce a ben poco e molto confusa. La crisi matrimoniale c’è e non c’è, si vede e non si vede, si nega e la si afferma in sordina. Gli attori si fanno in quattro per dimostrare l’indimostrabile, e francamente tutto rimane nelle intenzioni. Certamente il viaggio ci fa entrare nei sapori, negli odori, nella musica dei luoghi, le lingue che si sentono non sono mai addomesticate, ma sinceramente vere, il che rende l’ambientazione fascinosa, ma il film non è un documentario e la storia in sé stessa rimane ai margini, con delle puntate che non riescono a convincere. Io che sono un ammiratore del regista ritengo abbastanza insincera questa operazione, e francamente non ne ho visto la necessità, anche se qualche spunto originale ci faceva pensare nella parte inziale a qualcosa di più sostanziale.
la storia si perde nelle immagini
più che lastoria
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