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Taxi Driver

Regia di Martin Scorsese vedi scheda film

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La recensione su Taxi Driver

di sasso67
10 stelle

Dato che sicuramente su questo film è già stato detto tutto e con dovizia di particolari, mi limito a riproporre quanto ho scritto su Cinerepublic a proposito di due canzoni citate nel film, le quali potrebbero fornire una valida chiave di lettura di questa fondamentale opera di Scorsese.

Taxi Driver è uno dei capolavori della storia del cinema e probabilmente ne esistono molteplici livelli di lettura. Ricordo che anni fa se ne parlava soprattutto come uno dei (tanti, sicuramente uno dei primi) film che descrivevano lo spaesamento e lo sfasamento dei reduci dalla guerra del Vietnam.
Mi sembra che tra le chiavi di lettura del film di Scorsese — uno dei suoi migliori, appartenente al periodo d'oro del regista — ci siano due canzoni, una che non si sente ma di cui viene direttamente citato il testo (da Betsy) e l'altra che invece si ascolta, nella bella sequenza in cui Travis guarda in televisione delle coppie che ballano. La prima canzone è The Pilgrim, Chapter 33 di Kris Kristofferson e fa parte dell'album (The Silver Tongued Devil And I, 1971) che Travis regala a Betsy la sera in cui l'accompagna a vedere il film pornografico. Nella versione italiana del film, la ragazza riporta quei versi così: «è profeta e spacciatore-— un po' falso e un po' sincero-— tutto contraddizioni», anche se in originale, forse in maniera ancora più pertinente alla personalità di Travis, si legge «He's a poet, he's a picker-— He's a prophet, he's a pusher-— He's a pilgrim and a preacher, and a problem when he's stoned-— He's a walkin' contradiction, partly true and partly fiction».


L'altra canzone è Late For The Sky, dall'album omonimo del 1974, di Jackson Browne. È quella che Travis sente nel programma televisivo nel quale diverse coppie ballano questo lentone strappacuore (punteggiato dalla morbida chitarra elettrica di David Lindley), mentre lui si tiene la 44 Magnum con la canna appoggiata alla testa. È una canzone che esprime bene la sensazione di solitudine che lungo il film, più volte, Travis, soprattutto guidando il suo taxi di notte, prova in maniera lancinante, sentendo una differenza incolmabile tra lui e il resto dell'umanità, che si aggira per la città come ratti in una fogna. E la canzone di Jackson Browne finisce con dei versi che aveva già pronunciato qualche riga più sopra, per ribadire il senso di solitudine che attanaglia Travis Bickle, come il protagonista di Late For The Sky«How long have I been sleeping
How long have I been drifting alone through the night
How long have I been running for that morning flight
Through the whispered promises and the changing light
Of the bed where we both lie
Late for the sky» (Per quanto tempo ho dormito? Per quanto ho vagato da solo per tutta la notte? Per quanto ho corso per quel volo del mattino, Attraverso promesse sussurrate e la luce cangiante Del letto su cui entrambi giaciamo In ritardo per il cielo).

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