Regia di Francesco Vona vedi scheda film
Non è nella maniera più assoluta un film horror, tantomeno un thriller psicologico. Esperienza non offre connotazioni precise riguardo un genere cinematografico. La stessa ambientazione dell'albergo può dare adito a dei riferimenti con Shining, ma secondo me anche qui sarebbe una forzatura. Se ci può essere qualche riferimento forse Lynch è più plausibile, non solo per l'inclassificabilità ai generi di questo film, ma soprattutto per l'accurato uso del sonoro che riesce a creare un'atmosfera angosciante, senza punti di riferimento precisi. Rumori che provengono dall'esterno ma di cui è celata l'origine e funzionamento.
I piani dell'albergo sono tutti uguali e non fa altro che rafforzare la graduale alienazione della protagonista (brava, dal viso espressivo) in questa sua esperienza che diventerà sempre più regressiva, in cui la razionalità e il desiderio di fuga saranno sostituiti dal bisogno primario della sopravvivenza.
E' un film poco commerciale e non molto fruibile, da seguire attentamente anche se può sembrare ripetitivo e lento. Malgrado non manchino forzature ed incongruenze nella sceneggiatura, è una pellicola fatta veramente con quattro soldi (ho letto ventimila euro), autoprodotto e non si può pretendere certamente la luna per un'opera prima a cui non manca un certo coraggio proprio per la sua poca spendibilità sul mercato.
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