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Il sangue di Cristo

Regia di Spike Lee vedi scheda film

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La recensione su Il sangue di Cristo

di undying
6 stelle

Commedia sul tema della emodipendenza (vampirismo) in chiave blaxploitation. Nonostante la sceneggiatura presenti molti vuoti narrativi, grazie all'ottimo apporto della colonna sonora intrattiene piacevolmente durante la visione.

 

locandina

Il sangue di Cristo (2014): locandina

 

L'antropologo Hess Green (Stephen Tyrone Williams) colleziona artefatti antichi, tra i quali anche un pugnale utilizzato probabilmente ad uso rituale. Sta lavorando assieme al collega Lafayette (Elvis Nolasco) sulla ricostruzione della cultura Ashanti, un insediamento preistorico africano, eccezionalmente progredito rispetto alle altre popolazioni contemporanee. Lafayette soffre di depressione al punto di arrivare ad uccidersi con un colpo di pistola, ma prima colpisce -con il pugnale Ashanti- il dott. Green. Dopo l'aggressione, lo studioso scopre che la ferita è inspiegabilmente rimarginata e sente la necessità di bere il sangue dal cadavere di Lafayette. Resosi conto di essere diventato un emodipendente, Green quando incontra Ganja (Zaraah Abrahams), la moglie del collega suicida, prova subito una forte attrazione. Instaura con la disinibita ragazza una relazione, che lo porta a confidarle la verità per poi rendere anche lei immortale.

 

Zaraah Abrahams

Il sangue di Cristo (2014): Zaraah Abrahams

 

Negli Anni '70 prese piede la moda di rifare alcuni film classici per il pubblico di colore. Il filone, definito blaxploitation, ebbe un certo apprezzamento. Tra i film più famosi si ricordano Blacula (Dracula in versione black) e Abby (rifacimento de L'esorcista). Nel 1973 esce anche Ganja & Hess, diretto da Bill Gunn, film di poco riscontro, poi sparito dalla circolazione e per lungo tempo dimenticato. Finché Spike Lee, intenzionato a dare una sua versione della stessa storia -consapevole che le grandi Major avrebbero certamente snobbato un film fatto da neri (per giunta serviti da camerieri bianchi)- decide di dare l'avvio al progetto Da sweet blood of Jesus con il metodo del crowdfunding, riuscendo ad accumulare più di quanto previsto, arrivando ad un budget di 1.420.000 dollari.

 

Stephen Tyrone Williams, Zaraah Abrahams

Il sangue di Cristo (2014): Stephen Tyrone Williams, Zaraah Abrahams

 

Nell'arco di un paio di settimane, a Martha's Vineyard (Massachusetts), gira questa vivace e movimentata pellicola che sfiora (senza esserlo quindi) l'horror solo per un paio di sequenze in cui Green beve sangue, e per il tema vagamente prossimo al vampirismo (ma più adatta pare la definizione che, di se stesso, dà il protagonista: emodipendente). Lee impone un taglio ironico, quasi da commedia, e non affronta seriamente l'argomento di genere, mentre sembra invece interessato a mettere in risalto le contraddizioni degli Stati Uniti, definiti come motore pulsante della violenza e per lungo tempo avversi all'integrazione quando -allo stesso tempo- il protagonista del film (e per estensione lo stesso regista) è diventato ricco e importante proprio grazie a questa nazione. Il sangue di Cristo è un film particolare, caratterizzato da una colonna sonora presente con continuità, che accompagna durante la visione anche con canti e balli chiassosi ma allegri (pure in Chiesa, come da prassi per gli africani). Il punto di forza del film -che inizia promettendo male, con il ballerino di colore in strada sui titoli di testa- è la maniacale cura riposta da Lee nel doppiaggio con uso eccezionale degli effetti sonori. Dopo l'antipatico incipit, ci si lascia pian piano trasportare dalla sceneggiatura che non arriva mai al dunque, sfiorando solamente il tema del vampirismo, e facendo invece leva sulle suggestioni visive e acustiche. Qualche scena erotica (anche lesbo) contribuisce a rendere insolita l'ambientazione da metà tempo in poi, e il finale suggestivo (con le due donne, di cui una nuda, in riva al mare a fissare l'orizzonte) rimanda (in termini positivi) a quegli horror di serie Z, francesi (di Jean Rollin), insolitamente tanto apprezzati nonostante i pochi pregi. La visione del film impegna oltre due ore, da dedicare ad una storia poco approfondita e con un finale lasciato a metà. Ma che coinvolge soprattutto per il continuo accompagnamento sonoro tanto che, senza errare troppo, lo si potrebbe quasi definire un (bel) musical. Se ne consiglia altamente il recupero in bluray nella edizione Midnight factory, per l'ottima cura posta nel riversamento. Da visionare, assolutamente, in dolby 5.1 lasciandosi trasportare dalla coinvolgente (e potente) traccia sonora.

 

Stephen Tyrone Williams

Il sangue di Cristo (2014): Stephen Tyrone Williams

 

Coochie time (tema della colonna sonora)

 

Zaraah Abrahams

Il sangue di Cristo (2014): Zaraah Abrahams

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