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Vedi Napoli e poi muori

Regia di Riccardo Freda vedi scheda film

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La recensione su Vedi Napoli e poi muori

di mm40
2 stelle

Napoli. L’amore fra Giacomo a Marisa è improvvisamente contrastato dal ritorno di Roberto, un delinquente ed ex frequentatore della ragazza. Giacomo la lascia, ma lei è in serio pericolo e anche lui se ne renderà presto conto.

 

Questo melodrammone/sceneggiata partenopea del 1951 è ricordabile (parola grossa, certamente, per le circostanze) essenzialmente per due ragioni, meglio definibili due curiosità: si tratta di una delle prime partecipazioni sul grande schermo per Claudio Villa, ancora piuttosto giovane ma già quotato cantante; ed è un’incursione inedita da parte di Riccardo Freda, regista comunque abituato a girare lavori ‘popolari’, nel cinema prettamente alimentare fatto di disgrazie e canzonette. Un filone che stava prendendo piede sempre più, questo, e che genererà innumerevoli cloni negli anni successivi e che terminerà sfociando fisiologicamente, all’inizio del decennio seguente, nel cosiddetto musicarello. La sostanza è poca: nella sceneggiatura di Ennio De Concini e Alberto Vecchietti non c’è spazio per le sorprese e lo svolgimento della trama procede placido e prevedibile fino all’esauriente lieto fine; naturalmente di tanto in tanto la storia viene interrotta da esecuzioni canore che lasciano il tempo che trovano, ma che costituiscono in fin dei conti l’altra faccia della medaglia del film, quella per cui compare appunto in scena anche Villa. Fra gli altri attori: Gianna Maria Canale, Renato Baldini, Vittorio Sanipoli, Carlo Sposito e Franca Marzi. 2,5/10.

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