Regia di Kazuaki Kiriya vedi scheda film
Non so perchè abbia avuto così bassi voti e sia stato completamente surclassato. Qualcuno potrebbe dire: "Film noioso", ma noioso non è, è semplicemente lento, lento, lento, di una lentezza che carica tutta l'energia prima di esplodere nella parte finale del film, che si conclude comunque con ultimissime scene lente, quasi a ristabilire ed equilibrare le quiete acque di tutto il film che si sono, come detto ingrossate, solo nella parte finale, l'unico e solo acmè del film. Noioso quindi non è, nè è rimasto sempre "piatto"; allora, alcuni potrebbero dire: "Film troppo surreale, un gruppo di soldati che riesce ad entrare nel palazzo di un ministro e ad ucciderlo", ma anche qui avrei da ridire; mi viene in mente Oliver Cromwell, e qui credo che siamo proprio in Inghilterra dato che si parla di carica di Lord, il quale con il suo esercito di sicuro numericamente inferiore a quello imperiale, riesce a vincere e il re stesso viene decapitato; surreale quindi non è, perchè non è il numero che conta in una battaglia, ma l'astuzia, l'effetto sorpresa che hanno sfruttato inizialmente i cavalieri del film, e soprattutto lo spirito con cui si combatte: ci sono due schieramenti, uno combatte perchè "deve" combattere e lo fa essenzialmente per la paga, un altro combatte perchè "vuole" combatte, è mosso da uno spirito diverso, combatte per seguire un proprio ideale, per perseguire una propria vendetta, e lo fa senza pensare ai soldi; tra i due schieramenti c'è una buona probabilità dunque, che a vincere sia il secondo. Il film non è poi neanche così scontato. Vi è un solo colpo di scena, uno soltanto, che però basta e che è insospettabile, difficilissimo da prevedere: tutto ciò che sembra, in realtà, non è. Vengono anche date le dovute spiegazioni nel corso del film, spiegazioni che in altri film mancano rendendoli spesso privi di logica. Io credo che sia non un capolavoro, ma comunque un buon film, studiato e ben fatto! Il personaggio del ministro mostra poi la cupidigia, l'avarizia, l'infantilità, l'assenza di onore che spesso contraddistinguono l'uomo.
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