Regia di Gregory Wilson vedi scheda film
Avrete sicuramente ricevuto qualche schiaffo da un vostro genitore quando eravate piccoli, qualcosa di passeggero che dimentichi dopo poco tempo. Il film in questione non si limita ad essere un semplice schiaffo, ma una mazzata talmente forte da lasciare il segno per lungo tempo, se non addirittura per sempre (nel mio caso, forse un po' estremo). In se la trama non è complessa, semplicemente la pellicola, ispirata alla vera storia di Sylvia Likens, narra gli abusi che una ragazza, Meg, subisce nel corso dei mesi a casa della zia che successivamente sfociano in vere e proprie torture, aiutata però da un amico, David (Non voglio dire altro). Effettivamente il film risulta essere un po' ripetitivo e il ritmo è piuttosto cadenzato. Ma questa cosa riesce a passare in secondo piano, si riesce a creare una tensione che aumenta sempre più, con una botta finale impossibile da descrivere bene a parole, posso solo dire che mi ha pietrificato, sono stato male per giorni interi, giuro. La forza del film sta proprio nello sbattere in faccia allo spettatore, in modo nudo e crudo, a che livelli possa arrivare la crudeltà umana, l'immedesimazione arriva al livello tale da farti sentire quasi complice, vorresti aiutare anche tu la povera Meg, la cui condizione peggiora in modo sempre più atroce.
In conclusione il film in questione non è un capolavoro, ma è buono quanto basta per lasciare davvero il segno, personalmente quando ascolto la colonna sonora finale mi viene un senso di tristezza incredibile, che poche volte ho provato, pensando che nella realtà le cose sono andate perfino peggio che a Meg. La visione comunque è straconsigliata a tutti, non sarà assolutamente facile, ma ne vale la pena!
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