Regia di Adrian Lyne vedi scheda film
Visto a San Martino di Castrozza in prima visione, in una di quelle sere estive che piove e fa freddo, e non puoi stare seduto al bar ad ammirare le Pale dopo il tramonto. Visto e rimosso, nonostante mi sia particolarmente piaciuto. Era l'anno 1987, il film in America andava verso incassi strepitosi, una stagione da oltre cento milioni di dollari. Merito anche di Adrian Lyne, che aveva catturato l'attenzione del pubblico con due finali differenti. In origine, il film doveva chiudersi con il suicidio di Alex (Glenn Close), ma dopo una serie di proiezioni pubbliche in cui gli spettatori si erano mostrati perplessi, fu deciso di girare l'attuale versione. Il finale originario è stato mantenuto solo per l'edizione giapponese.
Passa e ripassa in tv, ieri ho deciso di rivederlo. Una gradita sorpresa: il film non è "invecchiato" minimamente, la fotografia di Howard Atherton non risente dell' avanzare della tecnologia digitale, nonostante siano trascorsi quasi trent'anni.
La trama è nota a tutti, inutile infierire. La storia "prende" ancora, perchè fatti del genere capitano sempre più spesso, ammazzamenti finali Dio ce ne scampi.
Forse il film risente, ma è mia opione personale, della fiacchezza del personaggio Dan Gallagher (Michael Douglas). In una situazione simile, qualunque uomo avrebbe avuto reazioni molto preoccupate sin dai primi momenti dopo l'avvenuto adulterio, trovandosi davanti a una donna le cui intenzioni sono palesi da subito. Invece, si lascia quasi trascinare dalla corrente di un fiume in piena, per poi reagire un attimo prima che gli uccidano la moglie. E' l'attore Douglas, che non mi ha convinto, un procuratore a New York è uno squalo, Douglas ha spesso espressioni da ebete, con rispetto parlando.
La Close è al contrario superlativa, non ho trovato una grinza nella sua recitazione e nelle sue espressioni, e mi è sembrata affascinante, lei che per bellezza ha limiti ben precisi.
Tutto merito di Lyne, che aveva già al suo attivo due film di grande successo, "Flashdance" (1983) e "Nove settimane e mezzo" (1986).
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