Regia di Andrew Niccol vedi scheda film
Interessante dramma umano, dall'accento antimilitarista
Ufficiale aeronautico americano,pilota di aerei militari, è costretto dal suo Stato Maggiore a scendere a terra e a combattere i talebani,mediante l'utilizzo di droni telecomandati,in altri termini la sua guerra,diventa un "gioco" da "playstation",solo che tramite il suo "joystick", uccide per davvero.Le sue "missioni" diventano sempre più spietate ,soprattutto quando a prendere i comandi è la stessa CIA.Le vittime non sono soltanto i combattenti,ma anche le loro famiglie,quindi anche donne, bambini e civili inermi.Il militare, roso dai sensi di colpa,va in crisi di coscienza e tracolla ,sia sul piano personale, che su quello professionale.
L'allucinante logica bellica,sottolineata dai discorsi del capo e dalle sue direttive, si scontra con la morale e la "pietas" di un uomo tormentato,che s'interroga sul significato delle sue azioni,in sostanza veri e propri crimini di guerra,perpetrati in nome di un' inevitabile necessità e mascherati dal bisogno "tutto americano" di attaccare, per non essere attaccati.
Non ho letto recensioni lusinghiere sul film e ciò mi fa meraviglia,perchè soprattutto sul piano etico e della denuncia, ha una valenza indiscutibile e trasmette un messaggio chiaro e forte.Tutte le guerre sono un inutile spreco di vite umane e non esistono guerre giuste,ma quelle combattute a tavolino sono ancora più spersonalizzanti e abbiette.
Il film ha una struttura narrativa abbastanza essenziale ed è ben interpretato.
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