Regia di Michele Placido vedi scheda film
Una donna sta tentando invano, in ogni modo, di avere un figlio dal marito; stuprata in un vicolo, rimane incinta. Superato il trauma iniziale, prende la notizia positivamente, cosa che naturalmente il partner non riesce a fare.
Liberamente tratto da L'innesto di Pirandello - come citano i titoli di testa -, La scelta è un altro buco nell'acqua da parte del Michele Placido regista. Solitamente ineccepibile come interprete (anche in questa circostanza si ritaglia, e fa bene, una particina), il Nostro mostra sempre qualche indecisione, qualche balbettio di troppo e adopera una discreta dose di 'estetica televisiva' quando si trova dietro la macchina da presa. Realizzato con il contributo ministeriale per le opere di comprovato merito culturale, La scelta poteva e doveva osare di più: innanzitutto proprio perchè la sua destinazione naturale è il grande schermo e non il piccolo; non pagano poi granchè le opzioni di casting che mettono in prima linea due interpreti molto cresciuti negli anni, Raoul Bova e Ambra Angiolini, ma che non esitano a mostrarsi debolucci non appena lasciati a sè, diretti come in questo caso da un regista che fatica a seguire i suoi attori; fra gli altri nomi sul cartellone vale la pena citare Valeria Solarino e Manrico Gammarota. Sceneggiatura scritta dal regista insieme alla figlia di Cristina Comencini, Giulia Calenda; l'assistente alla regia è Michelangelo Placido, figlio di Michele: solite tradizioni del cinema all'italiana. Musiche mielose fino allo stordimento, firmate da Luca D'Alberto. 2,5/10.
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