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La scelta

Regia di Michele Placido vedi scheda film

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La recensione su La scelta

di alan smithee
4 stelle

Ambra Angiolini

La scelta (2015): Ambra Angiolini

Il dubbio dopo l'orrore inaspettato, improvviso, devastante, che lascia increduli, interdetti, senza parole i parenti che ruotano attorno alla figura di Laura, giovane insegnante di musica sposata con Giorgio.

Moglie, figlia, sorella, amica e maestra amata e rispettata, realizzata in tutto non fosse per quel figlio che non arriva nonostante i tentativi ripetuti ed insistiti.

Caso vuole che poco dopo la violenza subita e mai chiarita e spiegata a nessuno nelle precise, drammatiche dinamiche, né al marito, né alla madre, né tantomeno al maresciallo dei Carabinieri, Laura si scopra incinta.

Ecco allora che l'istintiva gioia della maternità finalmente sopraggiunta, lascia presto il posto al dubbio, provato soprattutto da chi le sta accanto e si sforza di amarla e capirla: è frutto dell'amore coniugale o il risultato dell'odiosa violenza subita?

Al dubbio fa seguito il sospetto riguardo all'episodio non ben chiarito nella dinamica: avvenimento che la donna, quasi per difesa, forse per poterlo rimuovere più rapidamente, o chissà per quale altra ragione, decide di cancellare dalla propria mente, facendo impazzire chi le sta vicino e sceglie, inutilmente, di cercare di aiutarla.

Michele Placido, quasi sempre bravo regista, che tuttavia eccede e stenta a controllarsi quando la complessità di una rappresentazione o ricostruzione storica anche recente lascia il posto al racconto solo apparentemente più semplice e lineare dei sentimenti e dei tormenti non chiariti, ovvero quando l'amore lascia il posto al melodramma (si pensi al caotico enigma di Ovunque sei), deborda adattando al cinema una novella pirandelliana, infarcendola inutilmente di personaggi superflui, compreso il suo, incongruo anche anagraficamente, che si verifica nel rappresentare un coscienzioso maresciallo dei Carabinieri (si che in pensione ormai si va sempre più in là) e, come se non bastasse, con addirittura un figlio in età scolare che gli scorazza per la caserma.

Raoul Bova

La scelta (2015): Raoul Bova

Il resto della vicenda si snoda in un intreccio un po' atono ed insistito fatto di sguardi incessanti e senza ritorno tra Bova-Angiolini-Bova, o si perde dietro i panorami ed i paesaggi troppo edulcorati e turistici di una Bisceglie, e più in generale una Puglia che non ha bisogno di immagini da cartolina per far risaltare le sue innegabili incontrastate bellezze...per non parlare dei numerosi spot occulti di divani, sofà e quantaltro.

E per non tacere di cori e coretti di bambini leziosi che fanno miao maio o altri gorgheggi francamente insopportabili.

 

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