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Noi e la Giulia

Regia di Edoardo Leo vedi scheda film

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La recensione su Noi e la Giulia

di OGM
7 stelle

Il titolo suona nostalgico. Il titolo suggerisce un certo ritorno ad un italico passato colorato dai  sogni di rinascita, quando possedere un’automobile era il massimo. Era tutto. Un riferimento azzeccato per una storia che parte dal disperato nulla di un presente in cui c’è chi si permette una spider  full optional  e poi chiede lo sconto, e chi, dall’altra parte, può solo sorridere o costernarsi, buttando giù l’amarezza di non aver mai combinato niente di buono. Diego è, come Fausto e Claudio, un quarantenne in preda alla crisi di un’età che non è più di mezzo, perché oggi, di questa vita, non si sa più dove siano l’inizio e la fine. Si va avanti, e intanto si arretra. Si perde la concentrazione e, con essa, il senso degli affari,  quindi ci si inguaia e ci si preoccupa, ed insieme ai soldi e alla serenità se ne vanno infine anche gli amori e le amicizie.  La frenesia metropolitana è ormai soltanto un incitamento a portare avanti la routine, al di là di ogni senso, e di ogni possibilità di riflettere lucidamente sulla direzione da seguire. Scappare dalla città è allora come provare a muoversi davvero, smettendo di stare fermi ad assistere allo spettacolo del proprio declino. Trasferirsi al sud, comprare un vecchio casale ed aprire un agriturismo è una scelta alla moda che, tuttavia, può caricarsi di significati inaspettati se le circostanze avverse la trasformano in una vera avventura attraverso l’ignoto. L’ambiente rurale non è certamente un idillico luogo di pace agreste, se si trova nella terra governata dalla camorra e dal caporalato, in cui ci si sente dei perfetti estranei, a contatto con un mondo sconosciuto che sembra offrire solo insidie. Lo spunto del racconto, un po’ semplicistico nell’enfatizzare il contrasto tra l’asettica realtà urbana e il carattere selvatico ed arretrato della campagna, si traduce però ben presto in una gustosa digressione sulle paranoie dei cosiddetti falliti, che, per quanto si sforzino di risultare intraprendenti, dimostrano di avere paura delle loro fantasie, di riporre male le loro speranze, di sopravvalutare i pericoli,  di non sapere, in sintesi, come gestire psicologicamente il futuro.  Ci vorrà l’intervento di Sergio, l’impenitente idealista e ex militante marxista, per riportare le loro azioni nel solco della concretezza: un tracciato aspro e difficoltoso, eppure perfettamente riconducibile alle leggi della logica e agli insegnamenti dell’esperienza.  Questa commedia, cosparsa di gradevoli punte di originale ironia, parla di una battaglia combattuta coralmente contro un nemico che si presenta ben reale, in carne, ossa e pistola, eppure, in fondo, è solo un nemico di facciata, quasi la proiezione inconscia dei limiti interiori che i protagonisti si sono autoimposti. La realtà si diverte a giocare con la loro visione rigida e distorta, proponendo situazioni e suggerendo soluzioni che escono totalmente dai loro schemi mentali,  e dunque sfidano la loro natura abitudinaria e maldestra.  Poco importa se l’imprevisto non è mai veramente tale: quando il terreno è paludoso, anche l’evento più atteso e scontato vi giunge come un ospite inopportuno. Un intruso al quale, in quel posto assai poco accogliente, può capitare davvero di tutto. 

 

Stefano Fresi, Luca Argentero, Edoardo Leo, Claudio Amendola

Noi e la Giulia (2015): Stefano Fresi, Luca Argentero, Edoardo Leo, Claudio Amendola

 

Carlo Buccirosso

Noi e la Giulia (2015): Carlo Buccirosso

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