Il sedicenne Goob Taylor ha trascorso ogni estate ad aiutare la mamma con il trasporto e la raccolta delle zucche dei campi che circondano la loro casa nel Fenland. Nel corso di un'insolita ondata di calore, Goob avrà i suoi pensieri occupati dalla frequentazione della madre con il donnaiolo Gene Womack e dall'arrivo dell'esotica raccoglitrice Eva. Per via dell'atteggiamento civettuolo di Eva e dei suoi commenti frivoli, Goob comincerà a sognare di cambiare vita.
Film di formazione sentimentale in bilico tra solidità del realismo sociale e imprevedibili sfumature psicologiche, l'opera prima del britannico Guy Myhill rientra a pieno titolo in una tradizione cinematografica europea che riesce ad imprimere una originale impronta autoriale nella narrazione di un angolo di mondo che il regista conosce benissimo.
Finita la scuola ed iniziata la stagione estiva, al sedicenne Goob tocca dare una mano nel fast food gestito dalla madre o sgobbare nei campi di barbabietole sotto le direttive di un patrigno dispotico e sottaniere. Incapace di dare una svolta alla propria vita ed opporsi ai soprusi del genitore adottivo, qualcosa sembra cambiare quando si innamora, ricambiato, di una giovane raccoglitrice… leggi tutto
Ancora cinema inglese, quello di frontiera, quello arrabbiato, quello nervoso. Ma Guy Myhill, al suo esordio, propone qualcosa di nuovo: dentro la consueta storia di brutture famigliari, di adolescenze difficili e orizzonti chiusi, morti, inserisce un particolare stile registico, meno sporco di quello delle solite grigie periferie urbane, più luminoso, etereo, tutto dentro agli occhi… leggi tutto
Finita la scuola ed iniziata la stagione estiva, al sedicenne Goob tocca dare una mano nel fast food gestito dalla madre o sgobbare nei campi di barbabietole sotto le direttive di un patrigno dispotico e sottaniere. Incapace di dare una svolta alla propria vita ed opporsi ai soprusi del genitore adottivo, qualcosa sembra cambiare quando si innamora, ricambiato, di una giovane raccoglitrice…
Ancora cinema inglese, quello di frontiera, quello arrabbiato, quello nervoso. Ma Guy Myhill, al suo esordio, propone qualcosa di nuovo: dentro la consueta storia di brutture famigliari, di adolescenze difficili e orizzonti chiusi, morti, inserisce un particolare stile registico, meno sporco di quello delle solite grigie periferie urbane, più luminoso, etereo, tutto dentro agli occhi…
Le Giornate degli Autori, promosse da Anac e 100autori, realizzate nell'ambito della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, presiedute da Roberto… segue
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Film di formazione sentimentale in bilico tra solidità del realismo sociale e imprevedibili sfumature psicologiche, l'opera prima del britannico Guy Myhill rientra a pieno titolo in una tradizione cinematografica europea che riesce ad imprimere una originale impronta autoriale nella narrazione di un angolo di mondo che il regista conosce benissimo.
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