Regia di Jason Stone vedi scheda film
VIVERE PER MORIRE, MORIRE PER VIVERE
Alla bravissima Susan Sarandon, pluripremiata con Oscar, Donatello ecc., è stato affidato l’inconsueto ruolo di una sciatta detective, Hazel Micallef,dedita all’alcol e farmaci. Peraltro ha il difficile compito di indagare su alcuni delitti orribili con una matrice non nuova nel suo metodo, anche questa volta c’è da scoprire la chiave celata in ogni omicidio, ma originale per il genere e le motivazioni. Valga anche per lo spettatore il “Servare eos”. Un film condotto con scioltezza di dialogo ed avvenimenti, non è esagerato ma misurato, peraltro a pagare non saranno più di 12 i prescelti per l’al di là. Non sono le solite fanciulle, ragazze, belle donne, non c’è violenza ma liberazione. Servare eos. Qualcuno si salva appunto il cattivi che non è poi così cattivo, più malato di mente e di fanatismo religioso. Come si conviene in questo genere di film ed altri tutti, i buoni si salvano ed i cattivi muoiono in grazia di Dio, è il caso di dire. Accanto alla grande Susan soltanto un prete,ma non per l’estrema unzione, Father Price,interpretato dal sempre bravo Donald Shuterland;collaborano alle indagini Gil Bellows e Ben Wingate, ben interpretato dal giovane attore Topher Grace. La fotografia, sarebbe il caso di dire,lascia a bocca aperta. Il finale non è da meno, un fuoco fatuo.
In definitiva: discreto per la Susan.chibar22@libero.it
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