Regia di Gianni Zanasi vedi scheda film
Il protagonista di questo film, interpretato da Valerio Mastandrea, è un professionista specializzato nello spostamento di quote societarie dalla disponibilità dei proprietari, incapaci e/o disinteressati nella loro gestione. Convinto di fare un buon lavoro, sia per modi, sia per finalità, la propria motivazione subisce una crisi dall'affidamento del caso di due giovanissimi eredi di ricchi imprenditori deceduti in incidente stradale, ritenuti erroneamente incapaci di mandare avanti l'azienda di famiglia. Contemporaneamente, il protagonista si trova a dover convivere con la ex-fidanzata del fratello, una ragazza complessa, che ha la dote di saper mostrare i propri sentimenti senza doversi preoccupare dei giudizi altrui. La trama è interessante, ma la realizzazione del film non mi è piaciuta. Esso è composto da episodi parzialmente slegati tra loro, ciascuno di lunga durata, inutilmente prolisso; tutti insieme mostrano una vicenda che suscita interesse nella parte iniziale, per poi scadere nello scontato, fino alla conclusione, che è prevedibilissima ed insipida; il tutto interpretato, con l'eccezione di V.Mastandrea, in modo poco credibile. I dialoghi tra i personaggi sono un qualcosa di surreale, non è chiaro se ciò sia voluto o no; in ogni caso, in pochi hanno uno spessore tale da conferire interesse alle proprie azioni. Il valore di denunzia sociale c'è ma è posto in secondo piano e non aggiunge nulla di nuovo a quanto già espresso da molto cinema italiano post-crisi del 2008. Si evidenziano i disagi economici e sociali che una comunità subisce quando viene chiusa un'unità produttiva sul proprio territorio; cosa che secondo una tesi sostenuta da alcuni personaggi del film avverrebbe per motivi tanto complessi da sfuggire a controllo e comprensione umana. Questo film per me rappresenta un'occasione persa. Sarebbe potuto essere una godibile ed originale commedia agrodolce, ma sembra che l'autore abbia voluto indugiare nel manierismo, confezionando un prodotto di scarsa accessibilità, prolisso e "barocco", non sostenuto in tale complessità dalla qualità delle recitazione e dai contenuti che trasmette. Ottima comunque la colonna sonora.
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