Regia di Gianni Zanasi vedi scheda film
Nel cinema di Gianni Zanasi i fallimenti personali e/o artistici diventano occasione di rinascita. E’ il caso anche dell’ultimo, importante e maturo LA FELICITA’ E’ UN SISTEMA COMPLESSO. Enrico Giusti è la punta di diamante dello Studio Bernini, fa il “dissuasore aziendale” cioè avvicina manager e figli di papà che non reggono le aziende ereditate, ne diventa amico e li invita a lasciarle onde evitare sfracelli, fallimenti societari e licenziamenti selvaggi. Sono cavallette, ingolfatori di Bmw che distruggono ogni cosa che toccano. Arriva lui e li fa firmare. Con i giovanissimi eredi Lievi, con cinque aziende in Italia e tre all’estero, le cose non saranno così semplici. A destabilizzare le certezze di Enrico piomba dal nulla la fidanzata israeliana del fratello, sedotta e abbandonata.
LA FELICITA’ E’… analizza il SISTEMA COMPLESSO della nostra economia, i cinici che la affollano, coloro che ci lucrano sopra e che hanno sempre ragione. Ci vorrebbe l’imprenditoria etica, l’inesperienza e il muso duro di Filippo Lievi: autentica nota di speranza con la sorellina Camilla. Cambiare si può. Ed Enrico lo capisce, meglio tardi che mai. Grande, immenso, magnifico Valerio Mastandrea in un ruolo bello e sfaccettato, espressivo e vero come solo lui sa essere. Zanasi (sempre outsider coerente) dà un tocco di leggerezza profonda all’assunto, muove la macchina anticipando e assecondando l’imprevedibilità di situazioni e caratteri. Tempi sospesi e ralenti gasati da musiche bellissime: originali di Niccolò Contessa e non dei Nouvelle Vague, Win Win, Rolling Stone, Plastic Bertrand e un accenno (in formato suoneria) a Salmo. Numerose sono le scene che vanno a segno: in primis i “colpi di testa” di Enrico, il “senato romano” di Bernini Senior, tutte quelle con Hadas Yaron (un angelo della svolta per il protagonista, sparisce quando lui prende consapevolezza del cambiamento)…
Il filosofico Carlo Bernini ribalta Pavese: “…noi sogniamo e sogniamo, sognare stanca!”, e si chiede perché le cose semplici diventano difficili. Vaticina e delira al contempo. Giuseppe Battiston lo interpreta alla Seymour Hoffman, doloroso e pacioso. Perfidi e bravissimi Teco Celio e Maurizio Donadoni. Ottimi gli esordienti Filippo De Carli e Camilla Martini. Camei di Domenico Diele e Paolo Briguglia.
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